4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata suggerita da quanto la tradizione attribuisce ad un detto di Galileo, quando fu costretto ad abiurare ad una sua convinzione scientifica per adeguarsi alle opinioni correnti
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Un libro che fosse fonte di meditazione, per accettare e comprendere il reale significato dell'esistenza, in qualunque situazione ci si venga a trovare
6. E-book o cartaceo?
Trattasi di una scelta da affidarsi al tempo, perché solo le condizioni reali di vita possono far valere sistemi di aggiornamento che siano efficaci e formativi oltre che facilmente accessibili.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho inteso iniziare questo tipo di carriera anche se esiste il desiderio di poter far conoscere le proprie opinioni o sentimenti qualora si ritenga che possano avere dei valori meritevoli di essere comunicati.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il desiderio di trovare la convinzione che quanto è frutto di un proprio dubbio corrisponda o meno all'opinione corrente.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
La soddisfazione di vedere che le proprie ricerche e studi hanno conseguito dei risultati concreti, oltre ogni pregiudizio.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una delle mie sorelle che ha sempre creduto all'utilità delle mie ricerche, al di là di quello che poteva essere il risultato finale.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Che sia una buona opportunità di divulgazione e possa far crescere il desiderio di provare il piacere di una lettura diretta.