3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Lo dico in una parola “emozionante”.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è stata la prima frase scritta, l’ho avuto in mente fin dall’inizio.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In realtà ne porterei due di libri “La Metamorfosi” e “Lettera al padre di” Kafka. La Metamorfosi perché dalla sua lettura si evince quanto può far male fino ad uccidere, l’indifferenza per il diverso. “Lettera al padre” per la sofferenza nel non riuscire ad impostare un dialogo con la figura paterna per fargli comprendere la propria vocazione letteraria.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non mi sento uno scrittore, e non so se definirla una carriera, per adesso va bene così.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Volevo raccontare quello che i miei occhi vedevano mentre la mia mente sognava . Finito il libro l’ho risposto in un cassetto ed ero contento così.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Non so descriverla, non mi sembra vero che pubblico un libro.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia compagna, la stessa che mi ha spinto a pubblicarlo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho al momento un pensiero in merito.