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24 Set
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Intervista all'autore - Lyudmila Kudryashova

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono Lyudmila Kudryashova nata in Russia. Da sempre mi interessava tutto, piaceva imparare tante cose... La mia passione per bellezza della musica classica mi ha condotta a studiare in una scuola musicale in una classe di pianoforte; la voglia della creazione mi ha permesso di persuadere la maestria della sarta in politecnico; gli enigmi della ricerca scientifica mi hanno portata nell'Università a studiare Aeronautica; e la passione di conoscere il mondo mi ha spinta per studiare la lingua italiana in una Scuola Europea in corrispondenza. Non penso, che si può decidere di diventare scrittore. Si nasce con le certe capacità e soltanto seguendo il proprio cuore sarà possibile creare qualcosa di valido... Per esempio, io costantemente sto raccontando (spesso mentalmente) qualsiasi cosa che osservo, che succede in mondo o che sto immaginando. Scrivevo tanti diari, racconti, poesie.




2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non ho nessun momento della giornata, "dedicato" alla scrittura. Per me esiste solo l'ispirazione, che mi spinge alla creazione e allora posso non staccarmi dall'impegno gli interi giorni.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

È Marlo Morgan ("E viene chiamata due cuori"). Il libro parla di una tribù, che si chiama "Vera gente". Credono che il trascorrere del tempo abbia lo scopo di permettere alle persone di diventare migliori e più sagge. 4. Perché è nata la sua opera?

Per la mia insuperabile voglia di condividere le bellissime emozioni è un vero godimento dell'anima, che possono regalare le favole di Sascia Ciòrnij.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Negli anni ’90 in Russia, quando è stato pubblicato il libro di Sascia Ciòrnij, erano anni talmente pesanti per il caos totale brusco e ingiusto, che il testo ha rappresentato la possibilità di allontanarsi da quell’ambiente per lasciare spazio alla lettura dove regna la spontaneità, la umanità e meraviglia.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Forse scrivere è un forte desiderio a di decorare la realtà...



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Queste meravigliose favole di Sascia Ciòrnij, leggendo per prima volta, mi davano l'impressione che loro sempre vivevano dentro l'anima mia, il mio modo di esprimermi e vedere il mondo più generoso, nobile, magnanimo tutto era sorprendente familiare e riconoscibile...



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

È la mia vita, che si è rilevata fondamentale per la stesura del mio libro.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Al inizio chiedevi di leggere il mio libro alle mie conoscenti per sapere la loro opinione, ma la versione definitiva l’ho data da leggere alla Professoressa di Lettere Ginetta Costa, la quale ha espresso il suo giudizio molto favorevole e gioioso.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Secondo me il futuro della scrittura dipende dalle persone, da come saranno formati culturalmente. Io, per esempio, non potrò mai rinunciare al godimento di tenere tra le mani un libro vero.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

L'Audiolibro è una bella cosa, che da la possibilità sentire i libri ai non vedenti.



 

 

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