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27 Lug
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Intervista all'autore - Valentina Fontan

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

È il mezzo con cui dare vita ai miei pensieri, alle mie idee e ai miei personaggi immaginari, che per quanto siano fittizi, prendono spunto dalla mia realtà quotidiana.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

La mia passione per l'oscurità. Non a caso il libro viene principalmente narrato dal punto di vista del popolo degli stregoni neri che vivono nel loro regno buio e tetro, ma allo stesso tempo così affascinante. Anche la presenza dei colori nero e viola scuro, i miei colori preferiti, rappresentato questo mio punto di vista.




3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Ho scritto questo libro per dare risalto al fatto che nessun popolo è perfetto. Non esiste un popolo in cui ci sia solo del bene e un altro in cui ci sia solo del male e sta in ciascuno di noi la capacità e la voglia di accettare il prossimo per quello che è senza pregiudizi.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La scelta de titolo è capitata su "La strega dagli occhi viola" perché volevo dare risalto al colore degli occhi del personaggio principale, la strega Sarah, su cui verte principalmente tutta la storia del libro.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Porterei per quanto non sia un vero scrittore il riformatore tedesco Martin Lutero che con le sue opere nel corso degli anni in cui ho iniziato a leggerle, ha saputo darmi molte risposte alle mie innumerevoli domande. Un libro vero e proprio non c'è perché ogni suo testo ha saputo trasmettermi qualcosa.



6. E-book o cartaceo?

La mia preferenza va sul cartaceo. Chi mi conosce sa che leggo principalmente sul digitale, ma più che altro per una scelta di vita e di comodità, non essendo mai a casa per scelte lavorative. La magia di un libro cartaceo e le sensazioni che trasmette al lettore nel semplice gesto dello sfogliare le pagine o il profumo della carta stampata non potrà mai essere raggiunto dal "freddo" seppur comodo digitale.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Ho deciso di mettere sulla carta e dar vita cosi ai miei pensieri dopo averne parlato un giorno d'estate con due miei amici, Luca Sigot e Alessandra Valeri che con il loro sostegno hanno saputo darmi il coraggio di iniziare a scrivere questo libro. Grazie ad entrambi.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea di questo libro nasce nell'estate del 2012, quando nella località montana Buffaure in Val di Fassa [TN] ho sentito parlare per la prima volta delle leggende del Regno dei Fanes da parte dell'accompagnatore Maurizio Fernetti a cui ho dedicato anche il libro. Dopo aver letto le leggende ed essermi innamorata della figura della sorella gemella di Dolasilla, Lujanta e del regno nascosto delle marmotte, figure a cui mi sono ispirata per i miei personaggi Spiriti Guida, ho iniziato nella mie mente ad immaginarmi questa storia a cui in poco tempo dopo ho iniziato a dar vita anche sulla carta.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È come scalare una montagna: tanta fatica, ma alla fine quando raggiungi l'agognata meta si prova una sensazione che non si può descrivere, una sensazione che ognuno di noi può provare in modo differente, ma che comunque sia rende quel momento unico e speciale nella propria vita.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Il primo lettore è stato mio fratello a cui ho dedicato il libro assieme all'accompagnatore Maurizio Fernetti. Lui mi è stato sempre a fianco fin dall'inizio e ha saputo darmi una mano a dare un senso alla storia ingarbugliata che avevo scritto all'inizio e di questo non saprò mai ringraziarlo abbastanza.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Come ho risposto prima alla domanda su l'e-book, la magia del libro cartaceo resta unica nel suo genere e non penso che l'audiolibro o l'e-book potranno mai regalare al lettore le stesse sensazioni. L'audiolibro comunque può essere, se usato bene, un buon mezzo per avvicinare i giovani al mondo del libro, che magari possono essere attratti dalla sua tecnologia rispetto alla semplice carta.



 

 

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