2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Nei momenti tristi e quando vivo particolari situazioni emotive. Non c'è un orario fisso. Potrei scrivere mentre sono alla posta, alzarmi con quest'idea e mettere sul foglio quello che mi passa per la testa, quando mi sento eccessivamente sola.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Giampaolo Pansa, Mario Furlan.
4. Perché è nata la sua opera?
Perché è stato importante a farmi uscire da un periodo non troppo felice.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
È stato fondamentale, perché mi sono avvalsa di questo per scrivere.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Sembrerebbe un'evasione, poi racconti la realtà e vorresti così evitare errori a chi come me non ha saputo fare.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
L'input me lo ha dato un mio amico giornalista perché gli piacevano i miei scritti. La dottoressa alla quale spesso mi sono rivolta mi incitava a farlo.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Mio fratello.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Sì, ma spero di sbagliarmi.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non sono d'accordo.