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14 Apr
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Intervista all'autore - Silvia Gironi

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

La scrittura posso definirla come la mia migliore amica: mi fa sentire amata, apprezzata, capita. La scrittura è la mia via di fuga in un giorno da dimenticare; E' la mia forza quando mi sento calpestata dalla realtà che mi circonda; E' la mia voce quando vorrei esprimere le mie emozioni. Non sono brava a parlare di me con qualcuno, non sono capace di esprimere ciò che sento attraverso la mia voce, mi rimane più facile guardare un foglio e scrivere una lettera, oppure guardare il computer e scrivere storie che si avvicinano alla mia. La scrittura è il mio scudo: mi protegge dalle paure, con lei so di poter affrontare qualsiasi cosa!



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

In questo libro direi che moltissimi aspetti riguardano la mia vita reale, ad esempio ho dubitato molto spesso delle mie capacità, ho rifiutato molte occasioni e sono rimasta molto spesso sola in un certo periodo della mia vita, ma ho anche imparato a rialzarmi da sola e a seguire il tragitto verso il traguardo a cui aspiravo da molto tempo, la realizzazione del mio più grande sogno, e ho cercato di farlo attraverso Emma, la protagonista del mio romanzo.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Questo romanzo, per me, è molto importante, perché è nato grazie a una promessa che feci ad una persona che purtroppo non c'è più: mia nonna. A lei devo tutto questo, è stata lei che mi ha fatto continuare a credere nei miei sogni e nelle mie aspettative, è stata lei a donarmi ,di nuovo, la vita quando ai miei occhi il mondo si rivelava oscuro e privo di emozioni. Per me lei era la luce nel più profondo degli abissi, e, io e mia sorella, eravamo il suo più grande orgoglio, quindi, quando è venuta a mancare, automaticamente avvertii il bisogno di continuare ad essere il suo orgoglio e, con questo libro, spero di esserci riuscita.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La scelta del titolo è stata la parte più difficile: cercavo un titolo che desse il senso al romanzo, un titolo che parlava da solo, ma la scelta definitiva è avvenuta grazie al consiglio di una persona importante per la mia vita; abbiamo scelto il titolo "Tra sogno e realtà" perché racchiude, in sintesi, la vita di Emma: in continua competizione tra il mondo dei suoi sogni e il suo mondo reale. Per quanto riguarda il sottotitolo "Il rifugio dell'anima" è avvenuto grazie ad un consiglio da parte della casa editrice, un consiglio che ho apprezzato moltissimo, perché anche questo racchiude in se il significato della parola "sogno": il mondo in cui le nostre anime frastornate e tormentate, dalla realtà malefica, si rifugiano.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Senza dubbio se mi ritrovassi in un'isola deserta il libro che vorrei al mio fianco è: "Se tu mi vedessi ora" di Cecelia Ahern, perché è stato un libro che mi ha colpito moltissimo per la sua scorrevolezza, la fantasia e soprattutto le emozioni, del protagonista, che sembravano provenire direttamente dal mio cuore. La scrittrice che invece vorrei avere con me in quest'isola è sicuramente Margaret Mazzantini, perché con i suoi racconti (es. "Venuto al mondo"; "Non ti muovere"; "Nessuno si salva da solo"; e altri) mi ha insegnato il vero senso della scrittura: è sempre riuscita a coinvolgermi in ogni suo racconto, la reputo mia scrittrice preferita, per i temi che affronta, per il modo in cui li affronta e per la sua magnifica scrittura!



6. E-book o cartaceo?

Cartaceo a vita! Il libro cartaceo è bello perché ha un suo profumo particolare appena comprato, è bello perché puoi sfogliare le pagine e sentire la differenza della carta utilizzata da un libro e quella utilizzata da un altro, puoi sottolineare o magari scriverci accanto la tua interpretazione, puoi scriverci una dedica tutta personale quando vuoi regalarlo a qualcuno! Ma non rifiuto del tutto l'e-book, perché credo sia una fantastica innovazione soprattutto per chi ha bisogno di risparmiare e anche per i giovani che ormai hanno lasciato che la loro vita si svolga su tablet, computer e telefoni. A mio parere, resterò sempre fedele al libro cartaceo!



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Ho iniziato a scrivere all'età di 13 anni ed è diventata la mia passione poco meno di due anni fa, quando ho cambiato genere (non più il fantasy di Licia Troisi, ma i romanzi di Alessandro D'Avenia, Giulia Carcasi, Margaret Mazzantini ecc..). Devo dire grazie alla mia passione per la lettura perché è stato grazie a lei che ho cominciato a scrivere romanzi, e, attraverso la lettura appunto, ho imparato molte cose: ad esempio a mettermi nei panni delle persone e cercare di guardare dalla loro prospettiva e non più solo dalla mia, ho imparato a addentrarmi in magnifici luoghi e mondi di cui non ne conoscevo neanche l'esistenza, ho imparato a conoscere le mie emozioni, le stesse che nascondevo ogni giorno nella mia vita reale e quotidiana.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea di questo libro nasce dalla voglia di dire a tutti i ragazzi, di questi tempi, di continuare a guardare avanti, di farsi forza e di raggiungere quell'obiettivo che era stato stabilito in partenza, di credere nelle proprie capacità perché ognuno di noi ha del talento, ognuno di noi ha delle qualità da mostrare, basta solo cercarle all'interno di noi stessi: vorrei dire a tutti questi giovani di smetterla di nascondervi dietro la vostra stessa maschera, buttatela a terra e mostrate il vostro volto così come è, perché siamo chi siamo e nessuno può ostacolare il nostro cammino! Questo è quello che ho imparato attraverso la lettura e la scrittura: andare avanti, anche se fa male, e combattere per i propri ideali; prima ero anche io una ragazza timida, sempre giù di morale e, molto spesso, arrabbiata con me stessa piuttosto che con il mondo, perché magari non ero come avrei voluto essere. Ma, ora, sono del parere che tutti noi siamo qualcuno e nessuno può calpestare i nostri sogni, basta solo crederci! Io così ho fatto.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Una soddisfazione immane! E' il momento più bello perché è il momento in cui ti rendi conto che tutte le tue fatiche, il tuo impegno, la tua totale dedizione che hai speso nella realizzazione del tuo sogno, sono valse la pena di aver raggiunto l'obiettivo, di essere arrivato alla fine della strada e di essere soddisfatto delle tue proprie capacità!



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

La prima persona che ha letto il mio libro è stato il mio ragazzo: a lui chiedevo molti consigli e si può dire che ha visto il romanzo crescere, maturare ed evolversi dalla prima all'ultima parola.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

L'audiolibro è una bellissima novità per chi ama leggere, perché dona la possibilità di gustare un libro, anche a chi, purtroppo, ha diverse difficoltà e non! Grande innovazione!  

 

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Martedì, 14 Aprile 2015 | di @BookSprint Edizioni

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1 COMMENTO

  • Link al commento Francesca inviato da Francesca

    Ho acquistato il libro appena uscito alla presentazione dell'11 aprile. La scrittura di questa giovane autrice è molto interessante, ti stimola la fantasia e il suo personaggio molto simpatico ,si avvicina molto al mio immaginario e credo di molte altre persone.Condivido il suo pensiero di seguire i prorpi sogni e di non arrendersi mai. Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti !!

    Venerdì, 17 Aprile 2015 10:35

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