1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Mentre scrivo provo un senso di grande compiacimento. È una sensazione bellissima e di forte appagamento emotivo. È come sfogarsi, tornare a casa dimenticandosi dello stress quotidiano accumulato, battendo al computer un tasto dopo l’altro e tirando fuori tutta la negatività. D’un tratto, mentre scrivo, una strana elettricità prende la mia mente e più tasti vengono premuti, più la mente viene pervasa da questa energia che si trasforma nell'immagine stessa che si sta descrivendo con la scrittura. È qualcosa di bellissimo, uno sfogo, un rilassamento profondo che da pace ai nervi.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Oltre ai personaggi storici, ovviamente, ci sono i veri protagonisti della storia. Queste persone rappresentano un gruppo eterogeneo, litigioso, composto da persone colme di avversità e che sono costrette a collaborare per raggiungere un obbiettivo comune. Questo è un esempio di ciò che era il sud Italia settecentesco, una promiscuità di popoli e culture che componevano un unico popolo eterogeneo. Per crearli e rendere al meglio le loro personalità ho preso spunto da quelle appartenenti a persone a me vicine.