1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi definisco un soldato dei nostri giorni. Un combattente vissuto in periferia. Quella di Napoli... Quarto di otto figli di una coppia separata. La scuola è stata la mia salvezza. Sì, la scuola, l'amata scuola che, attraverso professori 'umani', ha saputo indirizzarmi sui binari tortuosi della vita... Ho detto tutto, ma non ho detto niente, visto che poi, grazie a Dio, sono diventato infermiere. Nella corsia dell'ospedale ho messo in pratica l'inclinazione naturale che Dio mi ha dato: forza d'animo, soprattutto. La sera del terremoto del 1980 ho capito di che pasta sono fatto... Oggi sono un infermiere di unità coronarica e, grazie sempre alla mano del Signore, ho' tirato' dalla fossa molte anime. Mi fermo qui. Sì, mi fermo perché ho scritto un romanzo su questo argomento.