1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono madre di quattro figli e nonna da 9 mesi, una nuova gestazione, i figli e miei piccoli pazienti sono da sempre stati i miei più saggi interlocutori, sono infermiera pediatrica all'ospedale Gaslini di Genova. Amo l'arte in tutte le sue forme, mi diletto oltre che nella scrittura anche nella pittura e teatro, amo camminare, leggere e meditare.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Può capitare spesso e in momenti differenti della giornata, in casa, fuori, sul bus, a passeggio, ho un taccuino sempre a disposizione.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Isabelle Allende, Amos Oz.
4. Perché è nata la sua opera?
Una idea di mio figlio che pensava ad una sceneggiatura, poi la storia del popolo siriano colpiva il mio animo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto, soprattutto la mia infanzia contadina e i tanti libri letti già non giovanissima età, poi ho gli studi classici che hanno rafforzato la passione letteraria.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Raccontare, reinventare la realtà, scoprirla con occhi nuovi.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto, soprattutto la mia infanzia e la mia famiglia.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mio marito.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
I miei figli e mio marito.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì, ma non solo, credo ancora nel cartaceo e nel suo fascino.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È davvero na grande opportunità, penso soprattutto a chi ha difficoltà nella lettura.