1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivo per raccontare me stesso. È un interpretare e sistemare la trama del mio vissuto. Mi serve per portare a sintesi il senso della mia vita, delle esperienze pubbliche e private che ho attraversato. Anche in “Novecento” le esperienze politiche sono filtrate dalla mia memoria e dal mio impegno di ricercatore curioso di documenti.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia vita è stata caratterizzata dalla banalità più disarmante, tra doveri familiari,scolastici e impegni politico-sindacali. Sono stato per oltre 40 anni maestro, educato alla scuola di don Bosco, don Milani e Mario Lodi e per questo considero l'educazione un mezzo di riscatto per gli ultimi e i diversi. Vivo in uno splendido paese della Bassa Murgia, Ceglie Messapica, nel cuore della Messapia che declina nella pianura salentina.