Un romanzo per parlare ai giovani, per invitali ad inseguire i loro sogni prefiggendosi sempre degli obiettivi ambiziosi. “La storia di Roberto”, il romanzo nato dalla penna di Rocco Granese è tutto questo e molto altro. Il libro, con le sue 252 pagine intense e appassionati, è fruibile sia nella classica veste della brossura cartacea, che nella moderna versione del libro elettronico.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato in un paese della provincia di Avellino, a Montella. A 11 anni sono entrato in seminario, ma solo dopo circa tre anni ne sono uscito. La mia era una falsa vocazione e mi convinsi che era meglio cercare di essere un buon cattolico che un cattivo prete. Gli studi li ho condotti tra il mio paese (IPSIA), Salerno (ITIS) e Napoli fino a laurearmi in Ingegneria Elettronica. Due insegnanti di Lettere quando studiavo a Salerno, la D’Amore e la Sparano mi hanno fatto innamorare della letteratura. Amavo studiare la letteratura italiana. Ho sempre letto, ma non in maniera costante anche quando il lavoro e la famiglia erano priorità imprescindibili. Sono andato in pensione a novembre del 2015 e ho potuto finalmente dedicarmi alla mia passione: scrivere. Devo dire però che il mio libro “La storia di Roberto”, ho cominciato a scriverlo già da qualche tempo prima e principalmente di sera.