2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Direi che per me i momenti migliori sono il tardo pomeriggio e la notte. Molte volte capita mentre cerco di dormire di avere l'ispirazione, così afferro carta e penna e inizio a scrivere, molte volte fino alle prime luci dell'alba. Quando ho un'idea interessante afferro subito la prima cosa che capita e la scrivo immediatamente, successivamente la rielaboro con calma.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sono diversi, il primo è Valerio Massimo Manfredi. Un suo libro mi era stato consigliato dalla mia insegnante, che riteneva potesse interessarmi e devo dire che aveva ragione, "Il faraone delle sabbie" lo terminai in due giorni, una lettura stupenda. Seguirono poi molti altri suoi libri, "Lo scudo di Talos", "Acropolis", "L'ultima legione" ecc, tutti libri che incrementarono la passione per la lettura e per la storia. Giorgio Faletti, con la sua monumentale opera "Io uccido", mi ha letteralmente ammaliato e tenuto sulle spine fino alle ultime pagine, un libro che quasi ti costringe a essere letto tutto d'un fiato. L'ultimo che sento di citare è il genio dell'horror, Stephen King, il migliore nel suo genere, "Carrie" e "Shining" (per citarne alcuni) sono i libri che più mi sono rimasti impressi. Con il suo stile, la sua suspense, riesce ad accendere le tue più vecchie paure. Direi che loro sono tra i miei scrittori preferiti.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata inizialmente come un hobby: mi immergevo in questo mondo dando vita a personaggi, paesaggi, facendo nascere luoghi nuovi. Credo sia stato per allontanarmi momentaneamente dalla realtà di tutti i giorni. Il mondo fantasy è stato come una via di fuga dalla quotidianità cui ero legato.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Dal contesto sociale nel quale vivo, ho preso diversi spunti per i paesaggi e per alcuni personaggi.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Direi un po’ tutti e due, nel mio caso scrivendo un fantasy ho avuto la possibilità di evadere dal mondo reale ed entrare in uno tutto mio. In generale penso che sia per questo che leggiamo no? Ci mettiamo comodi con il nostro libro e dimentichiamo i nostri problemi, le nostre preoccupazioni, immergendoci nella vita dei protagonisti. Penso che comunque i libri siano un potente mezzo di comunicazione anche per comunicare aspetti della realtà che apprezziamo o contestiamo, in modo diretto o indiretto.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Di mio direi poco, se non la fantasia. Certamente posso dire che posso rispecchiarmi in alcuni avvenimenti e tratti caratteriali dei miei personaggi. Ho preso ispirazioni da molte creature che mi hanno sempre appassionato e ho cercato di inserirle nel mio lavoro, così come il contesto storico-ambientale. Non sarebbe corretto affermare quindi che c'è molto di me, ma sicuramente emergono le mie passioni e alcuni miei ideali.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
La passione per la scrittura può nascere per diverse ragioni, nel mio caso la è nata dopo un evento che mi ha colpito profondamente.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Una volta che avevo steso la storia in una sorta di "bozza grezza", avevo bisogno di un primo parere: decisi così di farlo leggere alle due donne più importanti della mia vita, mia madre e mia sorella, che restarono sorprese nello sfogliare quei vari quaderni di appunti. Grazie al loro sostegno e incoraggiamento decisi di andare avanti e portare a termine ciò che avevo iniziato.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Qui direi che mi trovo in un bivio, io adoro il cartaceo: togliere la pellicola da un libro che hai appena acquistato: il profumo delle pagine ancora immacolate che attendono di essere lette, la sensazione nello sfogliarle una ad una, quasi potessero trasmetterti emozioni, quasi avessero vita propria. Con l'ebook invece hai una visione del libro da un dispositivo elettronico che per molti è certamente più comodo e pratico, ma a parer mio si perde un po’ della magia che rappresenta il libro stesso. La veloce diffusione dell' ebook credo che piano piano ci stia proiettando in un altra era della lettura, sia appunto per la sua rapidità comodità e efficienza.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo che sia molto interessante, una terza voce che narra la storia, ti consente di chiudere gli occhi e catapultarti nel mondo immaginario dell’autore, in maniera molto intrigante. È come un film, ti lasci trasportare dalla voce narrante e immagini ciò che lei ti racconta e descrive, avendo però più spazio d'immaginazione. Direi che l'audiolibro è una valida alternativa alla classica lettura.