Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è liberazione, catarsi, espressione dell'anima. Posso provare dall'estrema gioia alla più autentica forma di tristezza. A volte esprimo la rabbia che provo nei confronti delle ingiustizie della vita.
Subito dopo, però, mi calmo, rifletto, razionalizzo ed infine mi riprendo. In definitiva, credo che scrivere sia la medicina dei miei sentimenti.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Praticamente tutta la mia vita che va dai 19 ai 24 anni. Mi capita di rileggere le mie poesie e ritrovarmi nel momento in cui l'ho scritta o penso di poter percepire le stesse sensazioni che sentivo in quel momento. A volte riesco a sentirle persino nelle parole delle altre persone.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Raccogliere questi cinque anni di poesie è stato un orgoglio immenso. Ho coronato un sogno senza nemmeno rendermene conto. Questa rappresenta la chiusura di un ciclo ed il trampolino di lancio per delle novità che arriveranno presto.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
In realtà è stato semplice. Mi è sembrato chiaro dall'inizio che la raccolta dovesse chiamarsi "Germoglio del buio". Non può essere spiegato meglio il processo da me vissuto.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In mente mi viene subito Miguel de Unamuno. Ho letto libri di moltissimi autori, opere che possono essere definite senza dubbio dei capolavori. In "Nebbia", Unamuno è riuscito a rendere vivi i suoi personaggi (un po’ come ha fatto Pirandello) ed allo stesso tempo si è ritrovato dentro il suo libro. Amo quando la realtà ed il fittizio si incontrano.
Ebook o cartaceo?
L'ebook è sicuramente un'opportunità comoda per poter portare diversi libri con te ovunque tu voglia in maniera semplice e leggera. L'odore del cartaceo, il tatto con i fogli del libro, sfogliare le pagine ed inserire un segnalibro personalizzato all'interno, sono tutte delle risorse di un valore immenso.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho deciso di voler scrivere nello stesso momento in cui ho scelto di mettere la mia vita a servizio degli altri. Probabilmente quando ho cominciato a comporre queste poesie. La mia vocazione è la didattica, amo poter trasmettere delle sensazioni positive e di solidarietà alle altre persone. Conviviamo tutti nello stesso mondo e, purtroppo, troppo spesso ce ne dimentichiamo. Dovremmo aiutarci di più, essere disponibili con gli altri, amare chi ci sta accanto, anche se non lo conosciamo.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea, come anticipato precedentemente, nasce dalla necessità di voler aiutare. La figura del giovane adulto è relativamente nuova: qualche tempo fa, la maggior parte delle persone, subito dopo aver finito la scuola (per chi la completava), andava a lavorare, trovava moglie o marito, comprava una casa ed il gioco era fatto. Ad oggi il percorso è diventato inevitabilmente più lungo e più incerto con gli studi universitari, con l'aggravante delle famiglie e della società più in generale che ci fanno sentire spesso fuori luogo. Queste pressioni inducono il ragazzo che va dai 19 ai 24 anni a sentire spesso quella sensazione di fallimento. Queste poesie tentano di non farti sentire solo. Esse vogliono essere un'ancora a cui potresti aggrapparti nel momento dei bisogni. Ricorda: la primavera torna sempre.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un’emozione indescrivibile. È una vittoria. È solo l'inizio.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le prime persone ad aver letto le mie poesie dentro la raccolta sono stati i miei ex coinquilini. Subito dopo, quando mi son sentito più pronto, la mia famiglia. tre poesie sono dedicate a loro, per cui è stato davvero emozionante aprirsi così tanto.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che possa essere un'opportunità nel caso in cui il cartaceo non perda la sua reale essenza.
