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25 Set
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Intervista all'autore - Aurora Bergantin -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta ad Adria, una piccola cittadina in provincia di Rovigo.
È un posto tranquillo, dove in fondo ci si conosce un po' tutti e si vive bene, perché c'è quasi tutto ciò che serve.
Ho frequentato qui le scuole e sono cresciuta principalmente con mia mamma, nonostante abbia avuto diverse compagnie di amici che mi hanno e mi stanno accompagnando in momenti importanti della mia vita.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"Sempre mezzo pieno". È un libro di Massimo Giusti che insegna come vedere le cose in modo positivo per imparare a sorridere nonostante si incontrino difficoltà.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Io prediligo i libri cartacei, perché ognuno ha il proprio profumo e solo toccandoli con mano trasmettono storia e autenticità.
Nonostante ciò però l'eBook perette di avere maggior comodità, anche a livelli di spazio; e ci può accompagnare meglio magari durante un viaggio dove risulta più accessibile l'utilizzo.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me piuttosto la scrittura è un amore corrisposto con le mie sensazioni. Sono loro a guidarmi, a dettare ciò che voglio esprimere, e a fermarsi quando sentono che non è più il momento. In questo senso la scrittura diventa un dialogo intimo e spontaneo tra ciò che provo e le parole che scelgo per raccontarlo.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il desiderio di mettermi alla prova, facendo emergere ciò che tenevo chiuso in cassetto, per poter condividere il fatto che ci possono essere sofferenze, o momenti difficili in ognuno di noi, ma si trova sempre un modo per fare chiarezza nella vita.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Noi siamo scrittori di noi stessi e lettori dei nostri pensieri. È giusto ascoltarli e dedicarci del tempo per comprenderli.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza all'età di 12 anni, quando iniziai per la prima volta a scrivere su un quadernino il mio primo pensiero. L'ebbi fatto leggere alla mia insegnate di italiano e mi ha detto: "Continua così". Quell'affermazione mi ha dato il coraggio poi di proseguire, fino ad arrivare ad oggi.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
La prima stesura l'ho letta ai miei familiari, e si sono emozionati. Quel momento mi ha gratificata perché senza esprimere un giudizio verbale, ho colto che avevano percepito a pieno il significato delle mie poesie.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Onestamente no. Mi ritengo una persona decisa sulle decisioni che prendo e ho avuto la carica giusta per portare a termine il lavoro.
 
Il suo autore del passato preferito?
Un autore che mi ha maggiormente colpita è stato Luigi Pirandello. Ha fatto una riflessione sulle maschere che tutti noi portiamo nella vita. Spesso siamo visti in modo diverso da come ci percepiamo e questo, purtroppo, lo si vede nella vita di tutti i giorni.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente aiuta a riposare la vista, chiudendo gli occhi si piò ascoltare e immedesimarsi a pieno nel racconto.

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