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Intervista agli autori - Lorenzo Guiducci e Chiara Tomasi -

Parlateci un po' di Voi, della Vostra vita. Da dove venite? Come e quando avete deciso di diventare scrittori?
Lorenzo
: Vengo da Rimini, attualmente frequento la magistrale di Ingegneria Biomedica a Firenze. La scrittura è sempre stata nella mia vita; una valvola di sfogo, una amica.
A volte anche solo per mettere in ordine i miei pensieri.
Chiara: Mi chiamo Chiara, vengo da Aprilia, in provincia di Latina, e in queste due città ho frequentato le scuole. In seguito mi sono spostata a Firenze, dove attualmente sono iscritta all’Accademia di Belle Arti. Dal liceo ho sempre coltivato l’attitudine alla scrittura contestualmente a quella dell’arte.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedicate alla scrittura?
Lorenzo
: Non c'è un vero e proprio momento per la scrittura; ora il giorno, domani magari la sera, e ieri invece il pomeriggio. Non voglio forzare un momento per scrivere, ma invece voglio che sia un momento in cui abbia ispirazione, in cui ne senta il bisogno e la voglia.
Chiara: Sono solita riservare il tardo pomeriggio o la sera all’attività della scrittura, e la mattina a quella di riguardare ciò che ho scritto, ed eventualmente sistemarlo.
 
I vostri autori contemporanei preferiti?
Lorenzo
: Paulo Coelho con "L'alchimista". Me lo prestò mia madre, e tra i tanti libri che ho letto, questo è sempre rimasto impresso nella mia mente, risuonando.
Chiara: Per quanto riguarda autori e autrici contemporanee che mi piacciono, mi sento di citare: la voce di Alessandro Baricco da cui mi piace farmi accompagnare, con quella dolcezza che ritrovo nei suoi personaggi; le riflessioni che scaturiscono da Milan Kundera; l’abilità critica e narrativa di Michela Murgia; la sincerità emozionale che pervade le parole di Concita De Gregorio.
 
Perché è nata la vostra opera?
Lorenzo
: Si potrebbero trovare tanti motivi per rispondere a questa domanda, ma se dovessi identificare il principale allora direi: per raccontarmi, anzi raccontarci. Questo libro non è solo un manifesto della voce, ma è anche una sorta di mia biografia in un mondo distorto (ma non lontano) per fissare certi eventi eternamente.
Chiara: Una volta accolta l’idea iniziale, elaborandola sono venute fuori parti di noi che ci accompagnano ancora. Come dice Lorenzo, fissare certi eventi eternamente apre la possibilità di allungare la prospettiva. Immergersi in questa situazione è stato anche un modo per condividere dei punti di vista.
 
Quanto ha influito la vostra formazione letteraria il contesto sociale nel quale vivete o avete vissuto?
Lorenzo
: Ho visto l'ambiente, attorno a me, sempre come una sfida. Una sfida al migliorarmi e a migliorare le persone attorno a me. Ovviamente questo rientra anche nella mia formazione che ha avuto la catarsi in questo libro.
Chiara: Penso che inevitabilmente il contesto nel quale si vive influisca sia sulla formazione culturale sia sulla sensibilità della persona. Io ho avuto ottime insegnanti e dei genitori molto disponibili ad acquistarmi libri.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Lorenzo
: Non voglio mai evadere dalla realtà, anzi uso la scrittura per raccontarla. Per esprimerla e veicolare un messaggio.
Chiara: Scrivere è un modo per raccontare la realtà, condividere opinioni ed esperienze con altre persone. È il modo per analizzare la realtà e la propria percezione di essa, poter osservare ed organizzare i pensieri, e confrontarsi per avere uno sguardo più comprensivo.
 
Quanto di voi c’è in ciò che avete scritto?
Lorenzo
: Non sarebbe divertente per la lettura raccontarvi i dettagli quindi lascerò a voi la discrezione di decidere cosa sia reale e cosa no.
Chiara: La quantità sufficiente a far trasparire dalle parole una scelta accurata e situazioni palpabili con l’immaginazione, a comunicare al lettore i nostri intenti, la quantità calibrata a non sovrastare quella del mio coautore, come lui ha fatto nei miei confronti.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della vostra opera?
Lorenzo
: Entrambi abbiamo risposto alle domande, senza sapere le risposte a vicenda. Ma ora che le sto mandando, posso solo dire che non avrei saputo dire meglio la risposta della mia coautrice.
Chiara: Ci siamo rivelati fondamentali a vicenda, sostenendoci e consigliandoci le soluzioni più adatte.
 
A chi avete fatto leggere per primo il romanzo?
Lorenzo
: Ovviamente alla mia coautrice.
Chiara: Ai miei genitori.
 
Secondo voi il futuro della scrittura è l’ebook?
Lorenzo
: Ciò che per alcuni è futuro, per altri è passato. Quindi dipende da persona a persona, ci sono le persone che preferiscono un libro cartaceo, chi la comodità dell'ebook. Sono due strumenti che possono vivere di pari passo. Infatti il nostro libro lo trovate in entrambe le modalità.
Chiara: Penso che una cosa non escluda l’altra, che gli strumenti a nostra disposizione bisogna saperli usare tutti, per poter scegliere i più adeguati di caso in caso. Ovviamente l’ebook è un mezzo accessibile, ma penso che allo stesso tempo continuerà il cartaceo. Entrambi forniscono esperienze di lettura valide, tutto sta nel trovare ciò che si adatta meglio alle proprie esigenze.
 
Cosa ne pensate della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Lorenzo
: A me piace pensare come dei nuovi strumenti aprano delle porte alle persone. Ad esempio chi ha problemi di vista avrà una alternativa ai libri braille, che per il loro metodo di realizzazione hanno un costo intrinsecamente più alto.
Chiara: Anche l’audiolibro è un mezzo che rende l’oggetto libro accessibile su più livelli, raggiungendo ancora più persone. In una società che va sempre più veloce e che, soprattutto nelle grandi città, non ha più molti spazi silenziosi, può essere una valida alternativa quando per esempio non si trova il tempo per leggere e si sceglie di alternare la musica nelle cuffie al proprio libro preferito.
 

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Venerdì, 01 Agosto 2025 | di @BookSprint Edizioni

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