Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi Chiamo Jacopo Querci, sono nato a Livorno una città sul mare nata fondata da Cosimo dei Medici è sempre stato un porto di scambi e abitato da avventurieri, pescatori, navigatori.
Forse è proprio da questo spirito di libertà e cosmopolitismo che finita la mia laurea a Pisa ho deciso di iniziare a viaggiare. Ho conseguito il mio dottorato di ricerca in genetica molecolare presso l'università di Cape Town in Sud Africa e come descritto nel libro ed in questo contesto vissuto esperienze di vita di contatto umano e di ricerca scientifica che mi ha cambiato nel profondo. Tornato in Italia dedico tutto il mio tempo ad aiutare le persone essendo un biologo clinico ad affrontare un percorso di consapevolezza del proprio corpo della propria fisiologia e della propria mente attraverso il contatto con la propria natura e quella selvaggia.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di solito il week end durante il tramonto sul mare, quando mi è possibile ho trovato una terrazza isolata a picco sulla scogliera con davanti a me l’orizzonte del mar mediterraneo e ricordo le mie avventure, medito e cerco di trarre ispirazione dalle bellezze naturali per trovare nuove storie da raccontare che sono sempre un misto di avventure viaggi e scienza per tenere il lettore attendo e consapevole
Il suo autore contemporaneo preferito?
Io ho sempre adorato e letto Wilbur Smith che mi ha sempre accompagnato nelle notti dentro le tende in Africa, oppure nelle cuccette delle barche a vela durante le mie avventure nell'oceano indiano
Perché è nata la sua opera?
Prima di tutto perché volevo ricordare e ringraziare madre natura della sua clemenza e della porta che in quel lungo periodo mi ha aperto per vivere delle esperienze meravigliose, poi perché volevo che mia figlia leggesse come è possibile vivere una vita di avventure ed esperienze attraverso il viaggio continuando a studiare ed infine perché volevo se i lettori ci saranno rendere consapevoli molte persone della nostra intima unione con l'ecosfera e l'obbligo di includerla nella nostra vita quotidiana con rispetto e necessità
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
L'ambiente è tutto, ha influenzato le teorie scientifiche, le filosofie, l'arte e la scultura, quindi direi al 100%
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è un raccontare la realtà nel modo in cui la percepisco sperando che piaccia anche agli altri, come la fotografia, attraverso l'obiettivo inquadri uno scenario ma il taglio ed il momento della giornata nel quale scatterai la foto è la tua lettura la tua emozione di quel contesto
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Anche se non sembra vero, quella è stata la mia vita per 5 anni in Sud Africa, un'avventura meravigliosa condivisa con personaggi, amici amanti pieni di vitalità e stimolo di avventura
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si ho avuto aiuto da una persona in particolare, che mi ha sempre stimolato ad andare avanti nei momenti in cui non riuscivo a trovare la chiave giusta delle sequenze temporali e degli eventi da collegare scientificamente
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia madre e mio padre al quale dedico il lavoro perché è anche grazie al loro supporto che in quegli anni ho potuto vivere quelle esperienze
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di sì, unito all'intelligenza artificiale che farà da lettore con toni adatti alla tipologia di lettura insieme a suoni per renderla più immersiva e coinvolgente, magari unita a foto ed immagini.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come dicevo sopra è il futuro e se questo rende le persone più inclini a leggere e crescere ben venga
