Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata in Sardegna da genitori eccezionali e sono vissuta in una bella famiglia, con 2 fratelli, nell'isola, fino alla Laurea in Medicina e Chirurgia, avevo 24 anni.
Sono poi approdata a Padova, per conoscere il CUAMM Medici con l'Africa, allora piccola, attualmente la più grande Organizzazione Sanitaria Italiana che opera in Africa (8 paesi), per interventi a lungo termine, la promozione della salute, la formazione del personale.
Ho lavorato in Mozambico, più volte, in Nigeria, Tanzania, Sierra Leone (3 volte) e Sud Sudan. Ho seguito in Malawi un corso per la cura dell'AIDS. Sono stata più di 1 anno in Nigeria, poi rientrata, mi sono sposata e ho lavorato come Pediatra Ospedaliero nell'Usl di Vicenza, per 33 anni; sono tornata in Africa dopo la pensione quando i miei 2 figli erano già sposati. Sono nonna di 2 nipotini. Dopo la famiglia, viene l'amore per la Medicina poi per la letteratura, a 6 anni scrivevo storie brevi. Scrivere è una forza vitale, non potrei farne a meno. Essendo stata sempre molto impegnata, utilizzo ogni momento libero per scrivere.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
pomeriggio e sera.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Dacia Maraini, Isabel Allende, Michela Murgia
Perché è nata la sua opera?
Non c'è un motivo, le idee mi rincorrono e mi lascio prendere: guardavo tristemente fuori dalla finestra i pochi passanti, con mascherina chirurgica, e ho iniziato ad ascoltare le voci nascoste nel silenzio, ad osservare la natura, a scrivere tutte le emozioni e le speranze.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto, a casa mia ricevevamo in regalo quasi solo libri.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose. Scrivere è il modo più semplice per raccontare il proprio pensiero, anche il più coraggioso.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo che ogni autore segua il suo essere unico, raccontando, si racconta.
Si può scrivere solo ciò che si conosce, a parte le fiabe o la fantascienza, ma anche qui si nasconde la storia personale.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No, è cresciuta piano piano, sono stati molti gli stimoli.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Solo qualche passo, a mio marito. Normalmente lo regalo già pronto.
Mi serve presentarlo per poter ricavare qualcosa da utilizzare in Africa, tipo: incubatrici, piccole apparecchiature, autoclave etc. ma soprattutto per comprare latte in polvere(carissimo) per neonati orfani di madre e malnutriti. Ascolto le richieste di aiuto dagli ospedali dove ho lavorato.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero di no. Mi piace l'odore e il fruscio della carta, e il libro sta in piccoli spazi, puoi portarlo sempre con te.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto utile.