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05 Set
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Intervista all'autore - Rosario Nestini -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato e cresciuto nella bellissima città di Agrigento, figlio unico di madre vedova,
Mia mamma per mantenermi faceva tutti i lavori possibili per cercare di non farmi mancare nulle.
A sei anni cominciai a lavorare come fabbro nella bottega di un mio padrino,
poi al bar dove sono diventato un bravo barista. infine ho vinto il concorso al comune di Agrigento.
Ho sempre avuto la passione per la musica e la poesia dove ho avuto diverse affermazioni, ho anche composto delle canzoni testo e musica.
Scrittore lo sono diventato per caso, da una mia canzone si9cialiana dal titolo: " A GINNASTICA DI ME' MUGGHIERI" incisa dal popolarissimo cantante siciliano Gian Campione, scomparso da qualche anno e da lì mi è venne l'idea di scrivere una commedia tratta dalla canzone, così ho incominciato e non mi sono più fermato.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento preciso, tutti i momenti sono buoni, anche perché quando incomincio a scrivere e poi smetto per continuare dopo, dimentico dove ero arrivato. poi, quando riprendo prima di continuare vado a leggere l'ultima pagina che avevo scritto, cosi continuo il mio romanzo fino alla fino alla fine.
Voglio anche svelarvi un segreto che credo siano pochi gli scrittori che scrivono in questo modo," Io non penso la storia da scrivere, mi viene in mente il titolo, un po’ come un tema, parto dal titolo e comincio a scrivere".
Il mio dispiacere è che questa passione o vocazione come vogliamo chiamarla è venuta un po’ tardi, sarei stato più felice se fosse venuta almeno vent'anni prima.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Andrea Camilleri e Luigi Pirandello, proprio su Pirandello ho scritto una poesia che se volete pubblicarla assieme all'intervista mi farebbe piacere
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata come dicevo prima con il titolo che mi è venuto in mente:
" LA STELLA DEL SUD" e dal titolo che ho incominciato a scrivere il resto man mano che scrivevo veniva da solo.
Ma poi, a volte mi dà anche fastidio, non appena finisco di scrivere un libro ti viene subito in mente un altro titolo, come adesso, finito questo ne ho un altro in mente, e allora mi dico: no, devo riposarmi, per ora non scrivo più.
Ma poi la storia, i personaggi cominciano a ruotarmi nelle mante e io continuo: non scrivo, per ora non scrivo, ma poi, faccio: va bene va, cominciamo, magari così per ammazzare il tempo e si ricomincia.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo, ho sempre avuto a che fare con personaggi della musica e dello spettacolo, ho fatto Radio, televisione, teatro, ho avuto l'onore di intervistare una cinquantina di personaggi famosi fra cui Ennio Morricone, Giuliano Gemma, Little Tony et altri.
Tutto questo ha influito nella mia formazione.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me è anche una evasione, una volta che sono pensionato non ho altri pensieri se non quello di scrivere, quindi oltre che la realtà è anche una evasione.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non molto, ma tanto.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No nessuno, io scrivo quello che viene per la stesura della mia opera, poi la rileggo e la valuto, se credo che vada bene e che possa essere gradita a quei lettori che mi onoreranno di leggerla, la sottopongo alla casa editrice, sempre chiedendo se vale la pena pubblicarla.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Questa volta a nessuno, ho fatto tutto da solo, lo aveva iniziato qualche anno fa
poi si è ammalata mia moglie e ho lasciato perdere.
Adesso l'ho ripreso dopo che mia moglie in seguito alla sua malattia se n’è andata e sono rimasto da solo, così ho ripreso il romanzo e adesso speriamo che vada bene.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Assolutamente sì, ma non trascurerei il cartaceo, secondo me il cartaceo coinvolge
meglio il lettore.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Che è una gran bella cosa, ma come ripeto il cartaceo lo trovo più coinvolgente, l'audio libro si ascolta e secondo me non coinvolge molto il lettore.
Il cartaceo, se tu mentre leggi devi interrompere fai l'orecchietta e subito ti trovi dove eri, l'audio libro mentre leggi che so...ti puoi addormentare e poi non sai cosa avevi ascoltato per comodità lo trovo molto utile, comunque vanno bene tutti e due.

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