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24 Apr
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Intervista all'autore - Giglio Martini -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nasco in Brianza, il verde mare della Brianza. La mia vita si è articolata in famiglia quasi tutta al femminile, letture e lavoro, occupato nell'aiutare la "ditta" di famiglia e con il tempo dovuto e necessario,
occupandomi delle mie aziende.
Ho deciso di scrivere dopo aver letto tutto e di tutto su Pirandello. Il suo punto di vista delle cose e delle situazioni potrebbe essere più attuale di molti psicologi contemporanei.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho stabilito un tempo, il libro è come una tela bianca, continui a guardarla fino a quando ci vedi qualcosa dentro...allora cominci a dipingere. Le idee vengono pensandoci, cambiano scenario con le emozioni e i colori del momento. Se devo e posso scegliere, il pomeriggio dopo le 19.00 sul mio balcone guardando il lago, ecco il momento che amo.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Andrea Vitali, mi diverte l'applicazione dei suoi colori e della sua fotografia. Il libro è un amico, ti fa ridere, piangere o pensare. Nel mio caso leggere è guardare un film. Le storie di Vitali sono delle commedie stupende.
Amo Piero Chiara, di lui mi resta indelebile "La stanza Del Vescovo" poche pagine scritte in modo magistrale.
 
Perché è nata la sua opera?
La ragione è semplice, avevo una storia da raccontare, articolata e spero divertente.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tantissimo, oltre alla lettura della quale ho parlato, l'osservazione del "tessuto sociale", la gente, le manie, modi di dire e vivere.
Si creano delle diapositive, immagini immobili alle quali mi diverto a dare movimento. Qualche volta con un filo di caricatura, spero sia concesso.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe, è una evasione, crei una pellicola, osservi e senti odori, vedi colori, percepisci le emozioni e stai bene o male con il personaggio di quel momento. La fantasia racconta sempre la realtà, aumentata magari...
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nell'Occhiatina di Lella vi sono dettagli che sono solo miei, dirò solo una cosa, sono nato alla Cascina Cascinela di Bernareggio per esempio, altri aspetti non voglio raccontarli, comunque vi sono dei camei.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Più di uno, Il Trotti per esempio ha il manierismo che ho rubato al mio caro Commercialista....a un certo momento…
Anche altri, come ho detto il mondo va osservato.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia Mamma, è una lettrice avida, il libro credo l'abbia in qualche modo commossa.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No,
il lettore ama il profumo della carta, la comodità non ha alcuna poesia.
Spero di non dovermi adeguare.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ho riletto Arancia Meccanica grazie ad una trasmissione radiofonica che di questo si occupa, per trenta minuti al giorno si legge un testo. Lo trovo utilissimo.
Puoi guidare imparando...per esempio

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