Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Il mio nome è Maria Grazia, sono nata e cresciuta a L'Aquila ed attualmente ho 24 anni. Scrivo da sempre.
Da quando ho imparato. Avevo 6 anni quando ho scritto la mia prima poesia e da allora sapevo che lo avrei fatto per il resto della mia vita. Non so se diventerà mai un vero e proprio mestiere... Non so se ho "la stoffa" dello scrittore ma so che avrò sempre bisogno di questo mezzo. Spero che un giorno le mie parole possano arrivare a qualcuno ed aiutare in qualche modo. Fino ad allora continuerò a scrivere per me, perché anche io sono qualcuno ed io ne ho bisogno per vivere.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è mai un momento preciso. Io non cerco le parole, sono loro che trovano me. La poesia non è mai una via che raggiungo sedendomi a tavolino e buttando giù idee. Spesso arriva nei momenti e nei luoghi più disparati. Una parola, una frase o un intero componimento possono essere ispirati da un piccolo dettaglio circostante. Allora annoto subito tutto sul telefono o lo fermo su carta, in modo che non vada perso. Certe volte bastano pochi minuti a creare un intero componimento, altre volte arriva poco a poco e richiede più giorni... L'unica cosa certa è che è sempre una sorpresa, una benedizione.
Il suo autore contemporaneo preferito?
La mia autrice contemporanea preferita è senza dubbio Florence Welch. Poetessa e profetessa, conosciuta come cantante del gruppo musicale "Florence And The Machine". Quello che molti non sanno è che i testi delle sue canzoni nascono tutti come poesie scritte sulle note del telefono o su pezzi di carta stracciati.
Nel 2018 Florence ha finalmente deciso di pubblicare i suoi testi ed altri componimenti poetici inediti in un unico libro intitolato "Useless Magic", nonché la mia raccolta poetica preferita. Sono bilingue ed attualmente sto scrivendo il mio primo libro di poesie in inglese che spero di riuscire a pubblicare un giorno. Devo proprio a Florence tanta dell'ispirazione che mi spinge a scrivere e che rende i miei testi musicali e scorrevoli grazie all'utilizzo delle rime.
Perché è nata la sua opera?
Per necessità . Dovevo farlo. Nei momenti difficili abbiamo tutti bisogno di qualcuno con cui parlare ma non è sempre possibile e quindi spesso fingiamo vada tutto bene... Ma ci sono troppe cose che se ignorate ed imbottigliate finiscono per soffocarci o comunque riemergere poi nel corso del tempo... Non è salutare non affrontare i propri demoni. Allora ho iniziato a scrivere tutto quello che avrei voluto gridare o condividere con qualcuno. Ho scritto questo libro circa un anno fa. Tante cose sono cambiate da allora e tanto sono cambiata io. Ammetto che oggi è un po' strano cercare di ritrovarsi in alcune cose celate tra quelle pagine, però era necessario per me lasciare uscire ciò che avevo dentro e farlo fluire con inchiostro.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Probabilmente più di quanto mi piaccia ammettere... Sono una persona molto sensibile e somatizzo tutto... Ho sempre bisogno di prendermi del tempo per metabolizzare i sentimenti... È difficile per me lasciar correre senza provare nulla... Soprattutto trovo complicato digerire le ingiustizie... In passato ho vissuto molte situazioni di disagio, di bullismo e di isolamento e tutto ciò mi ha senza dubbio cambiata, influendo sul mio modo di esprimermi... Anzi, oserei dire che tutto è nato proprio da lì... Questa necessità di scrivere e di ricorrere all'arte in generale nasce proprio dalla voglia di scappare da quei contesti sociali in cui mi sono sempre sentita inadeguata...
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà ?
Entrambe. Non programmo nulla. Lascio che le parole vengano da me sotto la forma che più trovano consona. Alcuni dei miei componenti nascono da una primordiale necessità di raccontare la realtà per poi finire per essere un tentativo di fuga da essa...
Altri, al contrario, nascono come meccanismo di difesa in cui cerco di mascherare l'accaduto per evadere, ma finisco poi per raccontare la realtà nuda e cruda...
Comunque, che sia un tentativo di scappare dalla realtà o di restare fedele ad essa raccontandola nella sua interezza, alla fine la poesia riesce sempre a trovare il modo di guarirmi. Come un cerotto... Temporaneo, ma che tieni fino a che la ferita non è più visibile. Ecco cos'è la scrittura per me. La permanente cura a mali temporanei.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Direi tutto. C'è tutto di me. La maggior parte delle poesie trattano esperienze che ho vissuto sulla mia pelle, altre che ho vissuto da spettatrice ma che, trovandole comunque d'ispirazione, ho deciso di raccontare sperando possano vivere in qualche modo per sempre. La decisione di celare il tutto dietro a tanti simboli nasce dal voler abbellire alcuni aspetti di cose che altrimenti sarebbero davvero spiacevoli... È un po' come cercare la luce in fondo al tunnel. Ed io sono così, cerco sempre di trasformare il fango in oro ed in questo niente può aiutarmi se non l'arte, nello specifico la poesia.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Di fondamentale ispirazione per la stesura di quest'opera è stata la scelta di ricominciare da zero. Di lasciar andare il passato e con esso persone e sentimenti che sentivo non appartenermi più. Il coraggio di cambiare ed abbracciare una nuova versione di sé è la forza motrice di tutto il progetto.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Spero non suoni troppo banale ma sono sempre i miei genitori i primi a leggere ciò che scrivo. In realtà non è poi così scontato, purtroppo non tutti trovano supporto ed approvazione nella propria famiglia... Ma nel mio caso, i miei genitori sono davvero i miei più grandi fan. Perciò si, loro. E a loro dedico tutto.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero di no. O almeno non totalmente. Voglio dire, la presenza di ebook è importante! È certamente comodo poter leggere in qualsiasi momento e luogo semplicemente consultando il proprio telefono ed è sicuramente comodo anche per quanto riguarda l'organizzazione di spazi all'interno della propria abitazione... Anziché sommergersi di libri per i quali non si ha spazio in casa, si possono acquistare online e leggerli in versione digitale.
È anche una scelta ecologica se consideriamo l'abbattimento ed il consumo di alberi legato alla realizzazione di versioni cartacee e l'inquinamento ambientale legato al processo di produzione...
Tuttavia, immaginare un futuro in cui i libri fisici vengono completamente rimpiazzati da ebook è un pochino deprimente... Gli amanti della lettura lo sanno, c'è molta vita dietro un singolo libro. Senza versioni cartacee librerie, editori e distributori vari chiuderebbero i battenti... Inoltre, attraverso l'ebook non è possibile vivere a pieno la magica esperienza che ogni lettore ama assaporare. Mi riferisco al rumore delle pagine sfogliate, al profumo della carta ed alla gita in libreria mentre, vagando tra gli scaffali, si cerca il libro perfetto tentando di non giudicarlo dalla copertina per poi però finire sempre e comunque ad acquistare quello dall'aspetto più accattivante... Per farla breve, spero che nel futuro ci sia spazio per entrambi. Che continui lo sviluppo e la divulgazione di ebook senza però dover elidere per sempre l'esistenza di libri fisici.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Quello di audiolibro è un concetto direi magico. Per gli appassionati di storie, che magari però non hanno tanto tempo nel quotidiano da dedicare alla lettura, è un'ottima risorsa. La possibilità di avere qualcuno che legga per noi e di poterlo portare ovunque, è un buon modo di integrare il consumo di libri anche all'interno delle vite più impegnate. Si può ascoltare un audiolibro mentre si fanno le faccende domestiche, mentre si cucina, durante una passeggiata o una sessione in palestra...
Inoltre credo che l'audiolibro sia un'ottima alternativa per avvicinare alla lettura anche chi non ama leggere.
Molte persone la reputano un'attività impegnativa che richiede tanto sforzo e concentrazione e per questo spesso la lettura viene barattata con attività passive come la tv o i social media... Ma è importante divulgare il contenuto dei libri e, avere qualcuno che li legge per noi, è un modo piacevole ed efficace di avvicinare anche i più "pigri" al fantastico modo dell'immaginazione su carta.