Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è un bisogno profondo, che non trova soddisfazione se non nella scrittura stessa.
È un momento per riflettere, per discernere, ma anche per sognare, ricostruire, costruire.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La storia è totalmente inventata.
Anche i personaggi sono inventati, ma alcuni prendono spunto da personaggi reali.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stata la mia prima opera "grande", diciamo il mio primo romanzo lungo, perché fino a quel momento avevo solo redatto brevi racconti o composto qualche poesia.
Ero molto giovane, avevo tredici anni. È stata una sfida, un inizio.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Come sempre per quanto riguarda le mie opere, il titolo mi viene in mente all'improvviso, senza pensarci troppo su e di solito è definitivo.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Tolkien, per la sua ottima capacità di scrittura e la sua arte di far vivere ai lettori il fantasy.
Ebook o cartaceo?
Regala emozioni più forti il cartaceo, ma sicuramente è più comodo l'ebook.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non l'ho deciso, mi è venuto spontaneo scrivere fin da quando ero piccola e non ho più smesso. Sono una scrittrice in carriera? Non lo so e non me lo chiedo nemmeno troppo. Scrivo, mi piace e ne sento la necessità, continuerò a farlo.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce, come tutti i miei romanzi, all'improvviso, da una scintilla casuale. Poi costruisco la storia con calma, ma l'idea è sempre un colpo di fulmine.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una grande soddisfazione, ci si sente quasi importanti!
Rileggo spesso i miei libri, ma sempre o su computer o stampati su fogli A4; vedere il io racconto prendere forma "seria", con tanto di copertina e rilegatura è davvero un motivo di orgoglio per me!
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio amico Luca, che da sempre è il mio filtro e colui che legge per primo i miei scritti.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ottima idea, soprattutto per chi non è in condizioni per poter leggere, ma anche per chi è sempre di fretta e segue il libro ascoltandolo magari in auto tra una corsa e l'altra.