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05 Gen
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Pubblicato in Interviste agli Autori

Intervista all'autore - Kim Angela Balubal -

Intervista all'autore - Kim Angela Balubal -
Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Dipende da cosa scrivo. Non saprei se le poesie che scrivo mentre sono addolorata siano più appaganti di quelle che scrivo quando sono felice e viceversa.
Provo tante emozioni, a volte nessuna eppure scrivo comunque perché scrivere per me è da sempre una via di sfogo al mio malessere e benessere interiore.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Vorrei dire tutta, ma riguarda più il passato che ho vissuto con una persona che il presente che vivo adesso.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho voluto scrivere per Lui.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
È stata molto semplice. Vorrei continuare a scrivere poesie e assimilarli al titolo del libro che ho scritto.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Mi porterei I Dieci Piccoli Indiani. È un libro che ho letto alle medie e che ho finito in un giorno e ancora adesso riesco a leggerlo in un giorno. In pratica potrei leggerlo all'infinito e trovarlo sempre un'opera d'arte.
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non ho mai pensato di diventare scrittrice, anzi, ho da sempre disegnato, a matita, a tempera, ad olio ecc. Ho vari dipinti a casa e in comunità che ho regalato al mio educatore di riferimento come ringraziamento al suo impegno e dedizione che mi dà forza di continuare a migliorare me stessa. Adesso che ho intrapreso questa strada avrei intenzione di continuarla con fiducia.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho semplicemente conosciuto una persona che dentro la comunità m'ha aiutato molto grazie alla sua prospettiva sulla vita e io l'ho ringraziato dedicandogli poesie.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Mi sembra ancora surreale. Non avrei mai pensato di pubblicare un libro se non grazie alle persone che da sempre mi hanno sostenuto.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Marco.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho molti pensieri a riguardo.

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