Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere, è raccontare una parte di sé stessi, regalare agli atri le proprie passioni, la propria anima, affinché non restino racchiuse dentro di noi.
L'emozione è interiore, per quanto scrivendo, riaffiorano esperienze del nostro vissuto, spesso dimenticate per la troppa fretta che circonda il vivere.
Quindi scrivere, è a mio parere anche terapeutico, per quanto si esternano parti di noi stessi che parevano latenti.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo mio libro, oltre al contenuto primario di alto valore spirituale, c'è anche molto di me stesso: nel protagonista mi rispecchio, poiché come lui, ho le sue stesse passioni, lo stesso modus vivendi, la stessa curiosità di conoscere i misteri dell'universo che ci circonda.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Era un progetto che serbavo dentro da tempo, affinché si potessero rendere noti i messaggi di altissimo valore spirituale che la mia amica Germana Grosso, famosa contattista torinese, riceveva da altri mondi dell'universo.
Ella me li ha donati prima di andarsene e scrivendo queste pagine l'ho sentita accanto a me, sempre.
Ho pensato di unire a questi, una parte romanzesca, che come spiegato prima, rappresenta me stesso.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo non è stata semplice, poiché lo stesso, che infine ho deciso di intitolare "Oltre le cosmiche immensità", si prestava a varie interpretazioni, le quali potevano essere altrettanto valide.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Per chi ama leggere come il sottoscritto, molti sono i libri che porterei con me ma per semplificare ho scelto uno degli ultimi che ho letto: "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon. È un romanzo di 438 pagine che mi ha trasmesso forti emozioni. Un libro dove i protagonisti sono proprio i libri, in cui ci sono vari romanzi nel romanzo, che sono legati da un unico cordone ombelicale. È lungo ma bellissimo.
Ebook o cartaceo?
Vista la mia non più verde età, sono legato al cartaceo ma non ho pregiudizi verso l'Ebook.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho iniziato una ventina di anni orsono, pubblicando varie sillogi di poesie. In seguito ho iniziato con storie che appartengono alle mie passioni, contemporaneamente a non tralasciare le pubblicazioni di raccolte poetiche.
Come ho già narrato al punto 1, è soprattutto donare agli altri ciò che ho dentro l'anima e non tenerle solo per me.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
In parte ho risposto al punto 3. Ho sentito l'esigenza di rendere pubblici i messaggi di alto valore spirituale, che la mia amica Germana Grosso, famosa contattista torinese, riceveva da altri mondi dell'universo, pensando di inglobarli in un romanzo con vari protagonisti anche magici: come Fatine, Elfi, Gnomi, folletti, streghe e molti altri.
Molti possono essere gli aneddoti ma il più importante è l'aver goduto dell'amicizia di Germana Grosso, durata quarant'anni, sino a quando ci ha lasciati.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Chiaramente è una soddisfazione indescrivibile a cui non ci si abitua mai, anche dopo aver pubblicato una decina di libri. È comunque un qualcosa di tuo che nasce, è una parte di te stesso celata dentro, che finalmente prende forma.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ho raccontato ai parenti e agli amici più cari il contenuto del mio libro. L'ho fatto con così tanto entusiasmo che ho contagiato tutti loro.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia una forma positiva. Mi vengono in mente le nonnine o i genitori che leggevano pagine ai bambini prima di addormentarsi. Forse sarà una visione un po' troppo poetica ma sentire una voce che ti legge un libro è bellissimo.