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02 Set
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Intervista all'autore - Andrea Franchi -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Roma, ho passato la mia adolescenza vivendo e studiando in Colombia, poi tornato in Italia ho continuato a coltivare le mie passioni e a dedicarmi alle attività sociali.
Ogni tanto pubblico alcuni articoli su giornali online dove esprimo il mio punto di vista, e la mia compagna di vita mi ha sempre incoraggiato in questo, e sapendo che avrei sempre voluto scrivere un libro sulle mie esperienze passate mi ha spinto e spronato a farlo, un bel giorno ho preso il coraggio e mi sono messo a scrivere il libro, anche se per svariati motivi ho impiegato mesi e mesi.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In genere cerco di stabilire una routine per scrivere, che però fra una cosa e l'altra difficilmente riesco a rispettare.
A volte succede che sul momento non sono ispirato, e magari mi sveglio in piena notte con un pensiero o un ricordo che affiora e corro sul computer a scrivere, e finisco a fare l'alba sulla tastiera.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Generalmente amo i grandi classici della letteratura, ma avendo potuto conoscere personalmente Gabriel Garcia Marquez direi che lui sia certamente il mio preferito, e al quale spesso mi ispiro quando scrivo.
 
Perché è nata la sua opera?
Ho letto diversi libri e visto film e serie tv che narrano le storie legate a Pablo Escobar e quel che è successo in Colombia, che però offrono solo una parte di quello che è avvenuto. Scrivendo MI6 Undercover: Operazione Medellin, ho voluto offrire altre notizie che fino ad oggi non erano state rivelate, e anche un punto di vista diverso sui fatti.
Ovviamente non ho scritto proprio tutto, alcune cose devono restare riservate per ovvi motivi.
Ma questo libro è nato soprattutto per rendere omaggio e onore ad alcune persone straordinarie e che meritano che il mondo conosca la loro storia.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sinceramente non ho una grande formazione letteraria nel vero senso della parola.
Leggo spesso e volentieri, purtroppo non riesco a farlo quanto vorrei in verità; ma direi che si il contesto sociale nel quale ho vissuto e vivo ha influito molto e ha ispirato le cose che scrivo.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Penso sia entrambe le cose; magari chi scrive opere di fantasia lo fa per sfuggire alla realtà rifugiandosi in mondi diversi, e questo è sempre vero nel caso di chi si dedica a racconti fantasy; mentre chi invece si cimenta in storie di fiction per raccontare dal suo punto di vista il mondo reale, a ben vedere si rischia di esser spiazzati constatando poi che la realtà supera di molto la fantasia, spesso in peggio.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è molto, essendo stato testimone di molti fatti narrati nel mio libro e visti con i miei occhi ho voluto mettere nero su bianco i ricordi di quegli anni.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si la mia compagna di vita Elena, ha insistito moltissimo conoscendo quel che le ho raccontato della mia vita mi ha incoraggiato a scrivere.
E poi anche i miei cari amici Lucia e Patrice che sono i miei fans più sfegatati.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia dolce metà e ad alcuni miei amici, prima fra tutti la cara Lucia che da tempo aspettava di leggere il mio primo libro.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Gli Ebook sono sicuramente comodi perché quando sei in viaggio puoi avere tutti i tuoi libri preferiti a portata di mano da leggere sul PC portatile, sul tablet al limite anche sul cellulare.
Ma nulla può sostituire l'emozione che ti da sfogliare un vero libro e sentire l'odore della carta e toccarla con le dita.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Purtroppo viviamo in un'epoca estremamente frenetica, dove le persone che leggono libri sono sempre di meno, vuoi perché hanno poco tempo ma soprattutto per pigrizia.
Un audiolibro certamente è più facile venga utilizzato magari durante il tempo libero anche in modo efficace durante momenti di relax.
Ne ho ascoltati alcuni, ma se la voce narrante non è quella giusta, si rischia di rovinare anche le opere migliori; ad esempio avevo iniziato ad ascoltare l'audiolibro del Don Chisciotte di Cervantes: ma il narratore non sapeva trasmettere le giuste emozioni e ho chiuso dopo 5 minuti di ascolto.

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