Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono una donna solare, il sorriso è il mio ingrediente fondamentale per intraprendere la giornata, sia essa positiva o negativa.
Sono una cantante, oltre ad amare la scrittura amo molto cantare sin da bambina, dove attraverso la musica e la voce esprimo tutto ciò che sento dentro. Vivo ai castelli romani, a Roma. Ho deciso di scrivere dopo una vita di lotte, sofferenze fisiche e psicologicamente provata. Ogni frase, ogni parola, ogni minimo dettaglio è stato artefice di questa piccola opera letteraria.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Avendo mille impegni lavoro e tre figli, scrivo la sera, rilassata e nel silenzio che spesse volte è stato il mio fedele compagno di viaggio.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Amo molto le vicende d'amore, sono tendenzialmente una donna romantica e dal forte carisma. Quindi sono appassionata dalla scrittrice Daniel Steel. I suoi romanzi per me sono un punto di forza in cui la mia persona si rispecchia.
Perché è nata la sua opera?
È nata la mia opera dopo un lungo periodo buio, in cui trovare la luce era un percorso quasi impossibile da intraprendere. Non sempre facile, ma credendoci comunque...
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tantissimo e purtroppo in maniera alquanto negativa e complicata. Spesso le mie vicissitudini, mi hanno portato a pensare che la società ha il potere, se sbagliata, di influire negativamente sul modo di vivere, perché condiziona in qualche modo la persona destabilizzando inevitabilmente le sue scelte.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Dipende dal punto in cui la si osserva e ci si pone a confronto. Nel mio caso entrambe.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto. È racchiusa me stessa. In prima persona. Traguardi, fallimenti, delusioni, conflitti...
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Assolutamente sì. Mamma Emma. Tuttora oggi il mio fondamentale supporto. Il mio vivere. Il perno che tiene in piedi la mia persona sul quale contare ogni qualvolta ne sento il bisogno.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A lei, mamma Emma. Lei che da sempre è la mia figura importante e costante in tutto il mio percorso di vita continuando ad esserlo tutt'ora, nonostante non sia la mia mamma biologica. È molto di più.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Professionalmente non saprei rispondere in tutta sincerità. Posso soltanto affermare per quanto mi riguarda, che un manoscritto o comunque un testo cartaceo ha un valore inestimabile, in quanto leggerlo tra le mani, toccando e tastando con le dita qualcosa di concreto, rende più vero e magico quell'attimo di lettura in cui il lettore si immedesima in prima persona. Pensiero mio personale.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un mondo nuovo, sicuramente espressamente positivo per chi comunque ha difficoltà e integrazione in questa società troppe volte finalizzata a schemi di gran lunga lontani dal nostro modo di essere.