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05 Mag
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Intervista all'autore - Marcello Tabarrini -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
scrivere non è un processo mentale, ha a che fare con la nostra dimensione interiore più profonda... non si tratta di avere buone idee, si tratta di avere qualcosa da trasmettere, qualcosa da divulgare, qualcosa che si concretizza prima di tutto in noi stessi e che viene veicolata all'esterno in seconda battuta.
è qualcosa di molto intimo, non un processo mentale, mentre scrivo non è la mente ad essere collegata ma qualcosa di molto più intimo, qualcosa appunto che prende piede e che permette di convertire nel miglior modo possibile una visione o stato d'animo in parole
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
questo libro nasce davvero per caso e, strada facendo, sentivo di voler rappresentare, in una piccola misura, una sorta di rapporto più sottile col regno animale, non più vederlo come distante o altro rispetto a noi ma qualcosa di intrecciato... non per nostra volontà come potrebbe apparire, piuttosto perché fa parte di un ordine naturale all'interno del quale ognuno ha la propria missione individuale
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
è stato un piccolo onore perché, mentre scrivevo, potevo sentire la particolare medicina dell'animale che andavo a descrivere e che osservavo nelle sue più note caratteristiche, dunque ho sperimentato questa sorta di comunione e vicinanza col regno animale
è come se si fosse aperta una porta, ci fossi entrato, avessi visto quello che dovevo vedere e poi la porta si fosse richiusa
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
direi che è stata la prima cosa che ho deciso, dunque un richiamo alla favola ma stavolta non più chissà dove, in qualche lettura, in qualche luogo immaginario, nella fantasia di qualche scrittore, ma tutta intorno a noi, ben veicolata dalle altre forme di vita che condividono un destino con noi
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
col passare del tempo, i miei gusti sono cambiati, complici le diverse esigenze contingenti, ora mi piace leggere letture rilassanti, semplici, quasi adatte ai soli bambini perché hanno il potere di farci dimenticare le difficoltà del quotidiano e ci trasportano in un regno più umano
di autori ce ne sono tantissimi e quando qualcosa piace, non ha importanza che l'autore sia noto oppure sconosciuto, il bello è bello e basta
 
Ebook o cartaceo?
l'ebook è il futuro, con i propri mezzi elettronici portatili, uno può leggere qualsiasi cosa senza dover occupare alcuno spazio fisico, dunque massima praticità e portabilità, comodità di lettura, scorrimento veloce, ecc.
il cartaceo ha sempre quel fascino correlato al possedere una copia da far scorrere tra le dita, riprendere, segnare pagine, sottolineare passaggi, riporre il libro sotto il letto, ecc.
inoltre il cartaceo può essere sempre oggetto di regalo, con un ebook l'effetto sorpresa svanirebbe
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
credo di non averlo mai deciso, nemmeno ora che sto scrivendo, è la classica cosa che ti accade e basta, un giorno di trovi ad avere qualcosa da dire, qualcosa da scrivere ed il gioco è fatto
credo scriverò ancora ma nessuno può sapere i tempi, io non li conosco, sono cose non prevedibili, una mattina senti che è il momento di scrivere e ti trovi a buttar giù quello che senti di dover far sapere, di dover divulgare
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
alcuni brani sono tratti da una esperienza diretta, dunque un rapporto reale avvenuto nel passato in correlazione con questa o quella creatura
ad esempio quando ho incontrato una libellula, che letteralmente mi ha inseguito per decine di metri fino a farmi domandare il perché di quello che mi stava accadendo, conducendomi per mano alla risposta che cercavo
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
dà soddisfazione, o come si dice nelle Marche, dà gusto... è come vedere una nuvola che diventa pioggia o vedere un fulmine che poco dopo scarica un rombo fortissimo... è come vedere del mais che arriva a maturazione o un ciliegio che inizia a fiorire... fa sempre stare molto bene
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
una collega di banca, alla quale ormai mi riferisco quando devo mandare i contenuti di uno scritto per una valutazione preliminare... è vero che è "di parte" perché tutto sommato si trova sulla mia lunghezza d'onda ma è anche una buona cartina di tornasole per valutare se lo scritto ha un qualche valore oppure no
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
ci sono alcuni racconti o letture che rendono meglio se convertiti in audiolibro, non è una regola generale, per alcuni è qualcosa di migliorativo, per altri non lo è. Qualcosa da valutare caso per caso dunque ma più in generale poter ascoltare un libro permette di cogliere delle sfumature non altrimenti percepibili, accade ad esempio nelle poesie, dove l'ascolto permette di amplificare le emozioni e le sensazioni personali

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