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29 Mar
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Intervista all'autore - Francesca Cianfarini -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Provo molte emozioni quando scrivo, compartecipazione, a seconda dell'argomento che sto trattando. Mi immedesimo molto. Soprattutto quando scrivo poesia, normalmente provo i sentimenti che esprimo.
Per me scrivere è rivelare delle verità che ho appreso nella vita e lo faccio anche per evangelizzare e aiutare Dio. Cerco di mettere vicine culture diverse, paragonarle, e anche dare consiglio al lettore per dei momenti difficili.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
E' presente molto della mia vita in questo libro, mi ricorda soprattutto gli anni di militanza e di passione culturale dentro Alleanza Nazionale. Questo libro ricorda la mia adolescenza, ma rispecchia anche il mio generale approccio alla vita prima della conversione al cristianesimo. Evola mi ha avvicinato al sacro e portato in definitiva ad una scelta di vita cristiana.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera è una testimonianza di un mio approfondimento e delle verità che so su Evola. Molte persone raccontano molte bugie su Evola, ma io pur non sapendo tutto, so molte verità su di lui e penso sia opportuno affrontarlo guidati, per non scivolare in errori interpretativi data la difficoltà dell'opera e tutte le dicerie che ci sono in giro.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è molto ponderata. Ho scelto il riferimento alla cultura classica, perchè è la cultura che più influenza l'opera di Evola. Socrate come punto di confronto con lui, viste alcune somiglianze e visto che molto spesso si giudicano delle persone senza neppure averne letto i libri. Sono tante le cose che si possono non sapere.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Su di un'isola deserta porterei più di un libro per non annoiarmi, porterei prima di tutto la Sacra Bibbia e la Divina Commedia, forse anche l'Iliade e l'Odissea, sono quei testi che non smetteresti mai di leggere, perchè sono una continua fonte di ispirazione. Ma ne porterei molti altri, mi farei un libreria sull'isola, perchè ci sarebbe molto tempo a disposizione proprio per la meditazione, magari anche per la preghiera. Poi mi porterei un amico...
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo. Credo il libro cartaceo sia più creativo, si sa che libri antichissimi erano decorati come vere opere d'arte e potevano favorire anche delle illuminazioni, io mi dedico anche un po' all'arte calligrafica. Il libro è anche personalizzabile, anche per lo studio, puoi anche scrivere una dedica. Ecc,ecc L'ebook deve essere solo un aiuto per chi vive in una casa piccola.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho deciso di iniziare a scrivere già in terza elementare, ho sempre letto e scritto, un grande sogno, una vocazione vera e propria che caratterizza il mio stesso essere. La scrittura fa parte di me è la mia più intima personalità.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Vi racconterò come ho conosciuto Evola, me lo regalò una signora di Alleanza Nazionale per la prima volta, ho iniziato a leggerlo a sedici anni quando iniziai la militanza. Ai tempi era più facile per i cittadini essere vicini alla politica sia come base militante sia attraverso circoli. Si davano soldi alla politica, che oggi non si danno più.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova come il senso della nascita di una creazione personale. E' una specie di parto creativo. Qualcosa è nella tua mente, non sai esattamente come sarà, ma prende pian piano forma e ti stupisci tu stesso di cose sei riuscito a fare. E' molto edificante.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona a leggere il mio libro è stata mia madre Marina. Lei fa la prima correzione e collabora con me essendo molto utile e brava, mi aiuta molto. E' una brava madre.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono favorevole all'audiolibro, ma non per i pigri, quanto per persone disabili cieche o per persone anziane che faticano a leggere e hanno voglia di impiegare il loro tempo in un passatempo che arricchisca la loro anima.
 

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