Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata e vivo in un piccolo paese della Sardegna, Ardara, provincia di Sassari.
ho 59 anni. Non ho un mestiere definito, e ne ho fatti sempre di diversi, alcuni gratificanti, altri veramente umili, ma in prevalenza ho lavorato per curarmi di persone anziane.
Ho iniziato a scrivere trenta anni fa, perché mi interessava spaziare nei pensieri, ho trovato benefico l'uso della scrittura, il senso appropriato delle parole per ritrovarmi esattamente per quel che volevo e voglio essere, in un continuo cambiare prospetti attraverso le mie dirette esperienze fuori dal contesto della così detta normalità. Non sono molto brava nelle cose normali. In questi anni di lavoro introspettivo ho imparato a usare la psicologia e l'analisi del sogno, determinata a trovare le fondatezze dell'esistenza, non mi sono astenuta dall'affrontare percorsi difficili, estenuanti, dal quale ne sono uscita sempre da sola, adattandomi alle circostanze, mettendo movimento alla mia personalità in continua trasformazione. Con la scrittura posso dire che ho fatto il mio percorso di vita, accogliendo i periodi negativi: molto più lunghi di quelli sereni. Ho smesso di cercare la felicità, ma non smetterò di cercare l'equilibrio, e scrivere mi ha dato modo di evidenziare le emozioni, i sentimenti, i capovolgimenti spirituali, le prese di coscienza e tanto altro che ripongo mei miei testi. Ho iniziato a scrivere poesie dopo aver detestato il genere, ma è stato un sollievo poter esprimere i miei stati d'animo in versi invece di usare pagine infinite per raccontarmi. Ho avuto in mente l'obbiettivo di pubblicare, da quando avevo 30 anni, ma solo in questi ultimi anni, ho trovato il tempo maturo per poter realizzare questo progetto solo ed esclusivamente per me stessa, e infine per chi ha piacere di leggermi.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
All'inizio scrivevo su quaderno e preferivo la notte, anche notte fonda, ma ho scritto anche la mattina presto. Ora scrivo a qualunque ora mi senta di esprimere i miei pensieri, è un anti stress.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Qui faccio brutta figura! :) Non sono una lettrice che si affeziona e leggo di tutto su una varietà di argomenti. Leggo a supporto di quel che scrivo, oppure per capire qualcosa che mi è utile al momento. Non riesco a leggere romanzi, per esempio, premesso che ne ho letto in passato, Ho letto Rita Levi Montalcini, come ho letto Freud, ma Jung senza dubbio mi attira.
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata per l'ennesimo pasticcio esistenziale, è il filo conduttore che prefiggeva il percorso da tracciare per aprire la via d'uscita in un periodo opprimente e devastante, segnato da intenti di rivalutazione preposti verso il futuro sapendo che col tempo e con la pazienza avrei avuto risposte e sollievo. Non mi sono divertita per nulla, ma amo particolarmente questa opera e so che non sarò più capace di scrivere testi così intensi. Ho lavorato moltissimo per avere questo risultato, era molto grezzo all'inizio, ho lavorato su questi testi, perché volevo avesse riconoscimento, e con voi l'ho ottenuto. Grazie dal mio profondo, dunque.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Inevitabilmente il contesto sociale influisce, non può essere diversamente, infine se lo stesso contesto ha solo causato problemi va modificato apportando in noi i cambiamenti dovuti, a volte, anche sapendo di rinunciare a qualcuno, o qualcosa. Ciò che importa è l'equilibrio, che il contesto sociale tende a far crollare spesso, ingiustamente.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Mi piace questa domanda.
Penso che scrivere non abbia limiti, e può comprendere tanto evasione quanto la realtà. Stare nel tra, è ... speciale, è sentirsi speciali.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è tutto di me, compresi i momenti in cui scrivo con la fantasia.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Giusto di recente, a dicembre, a un altro editore.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non lo so. Noi di questa mia generazione abbiamo conosciuto il libro cartaceo e non si può non apprezzarne la bellezza. Però non lo disdico essendo una persona attaccata all'ambiente, e se l'Ebook prende piede sono contenta perché almeno si lasciano in pace gli alberi.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Assolutamente bene! Anzi benissimo. Ho difficoltà nel tenere un libro aperto tra le mani e l'audio libro mi permette di ascoltare senza disagio nel totale rilassamento. Apprezzo tantissimo per questo.