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BookSprint Edizioni Blog

20 Feb
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Intervista all'autore - Giuseppe Bargi -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nella mia vita di ragazzo sono stato sempre un po’ ramingo per via di un padre dipendente, per l'appunto, delle Ferrovie dello Stato.
A quei tempi cui mi riferisco e in quel settore delle Ferrovie dello Stato, era come una consuetudine, considerato quasi un dovere, spostarsi da un punto all'altro dell'Isola per motivi di lavoro. Di ciò, da figlio un po' introverso e un po’ sognatore, non me ne sono mai rammaricato perché ho avuto modo di conoscere altra gente, tanti posti nuovi, molti operai e tanti padri di famiglia. In pratica, ho sempre scritto, da principio in modo "sgangherato", con cattivi voti a scuola nella nostra bella lingua italiana, però, non mi sono mai arreso, ho fatto tesoro degli errori commessi, delle esperienze passate, brutte o buone, ed oggi eccomi qui ha parlare della mia vita e del mio libro "L'albero di gelso".
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Nella mia forzata solitudine, - ho perso troppo presto i miei affetti più cari, - non c'è un tempo preciso da dedicare alla scrittura, anche la notte è buona, anche le giornate che per altri sono giorni di festa sono buoni.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore contemporaneo preferito, mi è sufficiente che il lavoro da lui svolto sia utile per gli altri. Non mi piacciano, invece, - e questo voglio assolutamente precisarlo, - gli autori che chiacchierano troppo, troppo boriosi, che hanno mania di protagonismo. Gli scrittori sono nati per scrivere e per dare un senso corretto alla vita di tutti i giorni.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata per offrire, alla mia modesta maniera, un dovuto omaggio ai miei genitori e familiari per il grande contributo che hanno dato alla mia formazione umana e artistica. Non potrò mai scordare che mio padre, in quei tempi di magra, ha comprato per me, a piccole rate, la classica "Olivetti- lettera 22-verdina, portatile"!...
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Dato il mio carattere introverso, ho assorbito molto dal contesto sociale nel quale ho vissuto e nel quale vivo tuttora. Nella mia solitudine, come già ho scritto, non voluta, non mi sono però mai lasciato influenzare da chicchessia, sono andato sempre diritto per la mia strada, giusta o sbagliata. Ho cercato sempre, comunque, il tempo e il modo di riflettere, il tempo di distinguere il male dal bene, il tempo e il modo di ritornare a riparare gli inevitabili errori della vita.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me sono entrambe le cose: è da fatti realmente accaduti che trovo spunto, di farli apparire per quelli che sono, per poi cercare di renderli migliori con i miei pensieri, di portare il tutto nella mia giusta direzione pur opinabile che sia.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nel mio lavoro "L'albero di gelso", anche se non vuole sembrare un lavoro biografico, c'è molto di me, è stato proprio qualcosa di inevitabile, ma ritengo che sia uguale per tutti gli autori non lasciare tracce di sé nella propria opera.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Assolutamente gli affetti familiari che, gioca forza, mi sono venuti a mancare.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Per timidezza personale, a nessuno, ma speravo, sentivo nel mio intimo che il mio lavoro avrebbe potuto avere uno sviluppo più che lusinghiero.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Certamente, ormai internet è la nuova via per chi guarda al futuro. Per essere sempre in tema, faccio sempre questo esempio: sono nato con i treni a vapore, lenti e fuligginosi, oggi, lo sviluppo e l'ingegno umano ci hanno portati "all'Alta Velocità".
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Anche quello che è definito "audiolibro" risulta un qualcosa d'interessante e di nuovo. Del resto, bisogna seguire tutte le vie per raggiungere le intelligenze umane sparse nel mondo, anche le più lontane da noi ....

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Lunedì, 20 Febbraio 2023 | di @BookSprint Edizioni

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