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BookSprint Edizioni Blog

07 Gen
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Intervista all'autore - Laura Caponetti -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sento quello che provo generalmente quando lavoro. Sono molto concentrata e del tutto appagata. Con una frase potrei dire: Sento di fare esattamente quello che voglio.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Un racconto autobiografico. tutto reale racconta una esperienza particolare vissuta mentre ero in coma cioè sogni ma realmente vissuti come se fossero in una vita parallela
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
ho voluto scrivere questo libro per non dimenticare l'esperienza appena vissuta;
mi hanno detto che nessuno ha scritto del coma e soprattutto in modo così lieve.
Alla fine del racconto ho capito che cosa mi sia successo anche se non ricordavo nulla e quanto grave fossa stata la mia condizione, anche senza ricordare nulla devo dire per fortuna. Poi ho capito perché il figlio ed il marito hanno un atteggiamento sempre vigile su di me a volte un po’ oppressivo. La paura che ritorni come prima.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata semplice mi sembra che il titolo descriva bene quello che voglio dire cioè l'avere vissuto delle vite parallele a quella reale.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Antonio Tabucchi ha descritto con sapienza la magia di Lisbona, inoltrandosi tra le sue vie e fondendo tutta la bellezza e la malinconia di un luogo straordinario.
Sostiene Pereira di Tabucchi mi è piaciuto e mi colpisce la frase di Pessoa che abbiamo appreso proprio grazie ad Antonio Tabucchi: “la mia patria è la lingua portoghese”.
Anche volgendolo in italiano funziona. La mia patria è la lingua italiana Chi ha conosciuto Antonio Tabucchi, scomparso nella sua Lisbona nel 2012, chi l’ha amato attraverso i suoi romanzi, sa quanto la sua anima errante sia ingrediente stesso della sua preziosa letteratura.
Non perché mi occupi per lavoro di testi letterari, ma perché la
lingua italiana nutre la massima parte della mia vita di relazione, a tutti i livelli. Detto altrimenti: l’identità è un fatto essenzialmente linguistico.
Uno scrittore porta sempre con sé le cose molto meno esclusive e assolute. “La mia patria è la lingua portoghese”, diceva Pessoa; io potrei dire la stessa cosa per l’italiano. Non mi sento in esilio e torno di tanto in tanto alla mia casa natale in Toscana·
 
Ebook o cartaceo?
credo che ci vogliano tutti e due. in molti casi è comodo avere un ebook. ma in generale i0 preferisco il rapporto con la carta
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Scrivo da sempre articoli scientifici legati al mio lavoro sulla grafica e visione artificiale. ma ho sempre avuto l’esigenza di scrivere autobiograficamente quando mi è accaduto qualcosa di speciale. Ma fino ad oggi non avevo mai avuto il tempo di seguire questa mia tendenza. Ma finalmente ho deciso che non potevo tralasciare questa occasione supportata dalle amiche che mi hanno detto che nessuno aveva scritto del coma in questo modo. Spero di avere intrapreso una carriera di scrittore.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
questo libro nasce dall'idea di rappresentare che cosa si prova durante un coma. Stranamente le immagini che ho vissuto come fossero vita reale non sono dolorose ma piene di luce e di positività Vorrei ricordare in particolare un commento di mia sorella che dice: “Quando venivo a trovarti non pensavo che tu potessi sognare tutte queste cose.” Io rispondo: “Neanche io sapevo quello che mi era successo. Me lo hanno raccontato.” E lei replica con affetto: “Per fortuna sei tornata fra noi.”
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
una sensazione indescrivibile di soddisfazione
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
È stato mio figlio che ha commentato: bella l'idea e come è stata realizzata. Lo hanno letto poi le mie amiche dette storiche ed anche loro mi hanno incoraggiato a continuare dicendomi che non c'era nessuno che aveva parlato del coma in questo modo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
E ‘un nuovo modo di rappresentare una opera letteraria. Potrebbe essere utile quando si hanno problemi per cui risulta difficile leggere. Si potrebbe poi utilizzare se si hanno altre cose da fare di tipo pratico non intellettuale così come si userebbe la radio.

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Lunedì, 09 Gennaio 2023 | di @BookSprint Edizioni

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