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12 Dic
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Intervista all'autore - Alessandra Aldeghi -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un atto imprescindibile, non posso farne a meno è parte di me, mi libera l'anima, è un atto catartico,
quando lo faccio provo tante emozioni che rielaboro fino a diventarne più consapevole. Non nascondo che uso la scrittura come medicina per l'anima.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La mia vita reale è molto presente in questo libro, poiché si può definire un’allegoria delle mie riflessioni sulla vita, anche se i protagonisti vivono avventure diverse dai fatti che le hanno ispirate.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me scrivere quest'opera ha significato una catarsi, e mi ha aiutato a superare un periodo segnato dalla malattia e dalla sfiducia nel mondo e nel futuro.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata molto semplice perché è avvenuta prima che scrivessi il libro. Si può dire che il titolo sia un condensato delle riflessioni che mi hanno portato a scrivere il libro.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un’ipotetica isola deserta vorrei con me il libro: "La sfera dell'indovina" di Judith Merkle Riley, che è il mio libro preferito e che consiglio a tutti, perché è un esempio di buona scrittura a cui ispirarsi e perché oltre a offrire una ricostruzione storica molto bella del periodo del re Sole, offre dei personaggi molto ben costruiti a cui il lettore può facilmente affezionarsi.
 
Ebook o cartaceo?
Non ho niente contro gli e-book, di cui mi servo spesso per regalare le mie opere, ma per me i libri cartacei arrivano diritti al cuore, sono una fan dei libri glossati e sottolineati.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non ho mai deciso di intraprendere la carriera di scrittrice perché non lo considero un lavoro, ma semplicemente il modo di esprimere me stessa. Infatti ho cominciato a scrivere alle elementari.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro nasce dall'idea di legare insieme dei racconti singoli creando un romanzo a cornice.
Un aneddoto legato a questo romanzo è che quando ho cominciato a pensare di pubblicarlo, su una nota rivista scientifica è comparso un servizio, col titolo in copertina, sull'ade e il tempio di Ade, proprio l'ambientazione del libro, l'ho preso come un segno del destino.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Io l'ho vissuto come un parto: mesi di attesa e il dolore del pensiero di aver sbagliato tutto, per poi arrivare a contemplare L'opera finita con soddisfazione.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Degli amici con cui scambiavo delle mail.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per me l'audio libro è una grande invenzione poiché, io avendo problemi di vista, la vedo come un modo di non rinunciare alla passione della lettura, senza affaticare la vista. Inoltre lascia liberi perché si può ascoltare facendo altri lavori.

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