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16 Nov
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Intervista all'autore - Chiara Di Mauro -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un’emozione che non saprei descrivere con precisione.
Ho sempre scritto perché è fondamentale mettere per iscritto ogni idea che il mio cervello crea, così si può ottenere un capolavoro man mano che ci si lavora su. L’emozione che metto mentre scrivo è una sorta di “lotta” tra me e il libro stesso. Solo noi due sappiamo quello che proviamo mentre scrivo. Un giorno spero che quelle emozioni possano arrivare anche ai miei lettori.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Di vita reale non c’è molto. Tendo a scrivere più che altro cosa, in base alla trama che ho in mente, può accadere al personaggio che sto andando a conoscere. Perché ogni personaggio che si racconta nel proprio libro, prima ci conosciamo e poi tendo a descriverlo al meglio per poter dare maggior semplicità e fantasia a chi legge. “Un amore perfetto” è frutto di tante fantasie che mi creo nella mente. Immagino ogni istante e appena arriva un episodio perfetto, lo descrivo vivendolo in primis. Ecco, forse di reale c’è solo questo! Prima lo vivo immaginandolo come se fosse realtà e poi lo metto per iscritto.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Il significato è semplice: è un sogno che diventa realtà! Ho sempre immaginato che un giorno una mia opera potesse diventare un libro vero e proprio e ore che lo sta diventando… beh... non sto più nella pelle. Quando scrivo ho la pelle d’oca e anche ora che lo sto raccontando sento le stesse sensazione di quando scrivo. Sinceramente è difficile da descrivere ciò che sento in quel momento ma spero sempre che attraverso le mie opere possa far arrivare l’amore e le emozioni che ho provato nel crearle. Essere arrivata a realizzare un mio sogno è un traguardo che ha più di un significato.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Sinceramente ero indecisa tra vari titoli. Ho scritto i titoli che più mi piacevano e man mano che scrivevo guardavo quel figlio, associando i titoli alla mia opera. Solo alla fine della stesura ho capito quale titolo fosse perfetto per il mio libro. Diciamo che ci sono voluti anni per decidere quello giusto. Come ci sono voluti anni per arrivare a ottenere il libro in tutte le sue sfaccettature. Alla fine del lavoro svolto, il titolo è uscito da solo.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Bella domanda! Perché io porterei tutti i libri che possiedo! Sono innamorata dei miei libri e rileggerli mi fa stare bene. Quindi, direi che non ho un libro preciso o uno scrittore o scrittrice preferita. Se amo leggere, e amo leggere, porterei tutti quelli che ho.
 
Ebook o cartaceo?
Decisamente cartaceo! Ho anche l’ebook, ma ho sempre amato avere un libro e toccarlo con mano, girare le sue pagine è un’emozione pura. Poi… io e la tecnologia non siamo molto amiche, perché sono negata ma ci provo. Però, preferirei sempre e comunque il cartaceo.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho sempre amato leggere e con essa ho sempre amato trascrivere qualsiasi cosa mi passasse per la mente. Da piccola avevo un diario segreto, dove scrivevo tutto. Un giorno ho iniziato a scriverci poesie e da lì ho capito che amo scrivere come amo leggere. Il mio lavoro ideale è, senza alcun dubbio, diventare una scrittrice perché vorrei trasmettere, con le mie opere, tranquillità e benessere per chi li legge. Così mi ha spinto a credere in questo sogno. Ho iniziato a scrivere alle medie, facendo temi in classe e scrivendo piccole storie poi è diventata, costantemente, un sogno che avrei realizzato a far diventare realtà.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È nato man mano che leggevo i romanzi. Come ho detto prima, immagino sempre tutto e poi lo metto per iscritto, così avendo anche la passione per la scrittura, ho deciso che le storie che creavo in testa sarebbero state più belle su carta.
Ho un aneddoto particolare: quando scrivo, prima di mettere le mani sulla tastiera e incominciare a scrivere, chiudi gli occhi ed elaboro prima tutto nella testa, poi diventa un susseguirsi di parole che mi hanno aiutata a scrivere “un amore perfetto”.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un’emozione allucinante! Un sogno che diventa realtà, un amore che cresce e che diventa sempre più reale. Sapere che chiunque possa leggero, mi rende felice ed emozionata.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona a leggerlo sono stata io... si perché dopo aver fatto una curata attenzione del libro, ho scoperto “Wattpad” questa applicazione mi ha aperto un mondo.
Ho iniziato a mettere sempre più capitoli fino ad arrivare a 77,6mila persone che hanno letto il mio libro. Quindi, dopo di me, i primi lettori sono stati proprio i lettori di Wattpad.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sinceramente non l’ho mai provato ma sono sempre dell’idea che leggere un buon libro cartaceo sia l’ideale. Potrebbe essere un modo più pratico o più veloce non saprei, ma per me resta l’idea che un libro deve essere cartaceo per essere letto bene.

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