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15 Nov
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Intervista all'autore - Crocifissa Cangemi -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è una summa di mille emozioni intense ed ineffabili: gioia, gaiezza, divertimento, giocondità, serenità, piacevolezza, edonismo e tanto altro ancora.
È anche confrontarmi con me stessa: è scavare nel mio mondo interiore e nel mio inconscio.
È interrogare e scoprire la profondità del mio cuore e della mia anima: le regioni ed i territori che non ho percorso e che mi sono sconosciuti ossia la parte di me che non mi è completamente familiare.
Scoprire ciò che è sedimentato nella mia memoria e che ad un certo momento aveva necessità impellente di venire fuori. Voleva riempire il bianco dei fogli di carta.
È anche utilizzare al massimo la mia fantasia e la mia immaginazione, caratteristiche che possiedo in grande, grandissima quantità.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi una buona parte: mi riferisco sia alle situazioni positive che negative. Mi riferisco ai momenti gioiosi (molto rari, anzi rarissimi) ed ai momenti di grande dolore, un dolore lancinante e sconfinato (tanto, tantissimo dolore).
Mi riferisco alle persone che hanno lasciato influenze sia negative che positive e che hanno inciso in maniera indelebile: persone amate e persone odiate.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha significato soprattutto un lavoro di autoanalisi, è la ricerca della mia vera essenza: quella che si cela dietro la maschera che la maggior parte di noi porta. È anche comprendere la nascita sia delle mie emozioni negative che positive, soprattutto quelle negative e il mio lavoro di autoanalisi lo metto a disposizione degli altri.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta è stata semplice e subitanea. Ho scelto il titolo dopo aver riletto tutto il libro. Come ho scritto nella sinossi: ... ognuna con un colore diverso.... I colori li scegliamo noi mentre viviamo in quel momento le emozioni, le incertezze, etc.". Quindi niente alternative.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il piccolo principe/Luigi Pirandello
 
Ebook o cartaceo?
Entrambi. Hanno entrambi una valenza positiva. L'uno non significa l'esclusione dell'altro, possono convivere pacificamente: non importa il contenitore, ma il contenuto, solo quello.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho amato sempre la letteratura ed i buoni libri. Ho sempre sognato di scrivere. Questo sogno è rimasto sempre un sogno che si è concretizzato quando ho capito che volevo scrivere, perché era anche un bisogno interiore, avevo necessità di scrivere; fa bene, meravigliosamente bene alla mia anima ed è un antidoto efficace per la solitudine.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È successo un giorno che avevo contattato una mia amica alla quale avevo letto la presentazione delle mie skills che dovevo inviare ad una società per un colloquio di lavoro. Volevo un suo commento.
La sua reazione molto positiva fu: "Ma lo sai che tu scrivi come uno scrittore!" In quel momento si è palesata la consapevolezza assoluta che era giunto il momento di scrivere, scrivere e scrivere.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Per me è una immensa soddisfazione e pura e semplice gioia incontenibile, soprattutto per la mia anima. Un sogno che è diventato realtà: tangibile e concreta soprattutto quando l'editore Vito Pacelli, al quale avevo inviato il manoscritto, mi ha contattato per pubblicarlo. Ero talmente felice che ho temuto di stare male. Felicità allo stato puro ed un sogno che si realizzava.
In una delle dediche che ho fatto, ho scritto: "A tutti coloro che possiedono un grande sogno: non abbandonatelo, ma custoditelo nel vostro cuore e nutritelo ogni giorno, perché ogni giorno potrebbe essere quello giusto per realizzarlo". Per me è stato proprio così.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio libro è un libro di poesie. Ho letto due poesie ad una mia amica che le ha apprezzate. Mi ha fatto un immenso piacere.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi ripeto. Come per l'ebook, ha una valenza positiva. Possono convivere pacificamente: non importa il contenitore, ma il contenuto, solo quello. Il formato dipende dai gusti personali e basta.

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