Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me rappresenta un'opportunità per esprimere un mio aspetto che magari nella vita reale non potrei mai mostrare.
Non posso esimermi dall'ascoltare la musica mentre scrivo, è come se la canzone che ascolto in quel momento mi aiutasse ad entrare nel personaggio creandomi il pathos giusto, come se mi facesse entrare in una sorta di sogno ad occhi aperti che si trasforma piano piano in parole.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Verso Est è un romanzo autobiografico. Il protagonista maschile, Max, rappresenta in tutto e per tutto me stesso. Il suo modo di pensare, di agire, di "sentire", di amare e di soffrire corrisponde esattamente il mio modo. La parte romanzata è quella che riguarda la storia di amore tra Max e Chiara, tutto il resto possiamo dire che fa parte della mia vita reale.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho scritto questo libro per diversi motivi. Le ragioni cambiavano man mano che il tempo passava. Inizialmente era per una sfida con me stesso, avevo scritto sempre poesie o piccoli brani e mi chiedevo se sarei mai riuscito a scrivere un intero libro. Dopo averlo scritto mi sono accorto che era l'unico modo per vivere l'amore che ho sempre desiderato e che non ho mai avuto purtroppo, in quei due anni di scrittura, io ho vissuto veramente quella storia d’amore… In questo momento invece, credo che il vero motivo, quello più sincero e intimo, sia quello di lasciare una testimonianza del mio pensiero ai miei figli, un qualcosa che potrebbe essergli utile quel giorno che non ci sarò più.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata molto facile, spontanea e naturale. Chiara, che esiste veramente e che ho incontrato solo una volta per un paio d'ore per regalarle una copia del libro, abita a est rispetto a me, così come anche Beatrice che nella realtà si chiama con un altro nome, per un lungo periodo ha abitato a est. Per me l'amore è stato per molto tempo decisamente a est quando probabilmente in realtà era a ovest visto che sono ancora single ... :)
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
“Siddharta” di Herman Hesse per ricordarmi la mia dimensione rispetto al mondo e “La fine è il mio inizio” di Tiziano Terzani per non dimenticare mai miei valori, o quanto meno quelli a cui ambisco, che in questo libro sono così bene rappresentati.
Ebook o cartaceo?
Decisamente cartaceo, ma anche l'e-book ha un suo perché e una sua collocazione ... certo il fascino di una vera biblioteca non è certamente paragonabile ad un hard disk ... non so se mi spiego?
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In realtà mai ... non mi reputo uno scrittore, tantomeno in carriera ... è una passione, a volte una vera necessità che mi viene naturale come il respirare.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Era una sera molto triste a causa dell'ennesima delusione con Beatrice, quando cercando conforto decisi di iscrivermi ad un sito di incontri. Sfogliando le varie fotografie rimasi letteralmente folgorato da quelle di Chiara: era bellissima. Decisi di scriverle e lei, nonostante le mie aspettative fossero inesistenti, mi rispose. Da quel momento è iniziata la nostra relazione epistolare, finché una sera scrissi un brano che riguardava noi e glielo inviai. Quando lo rilessi mi sembrò potesse essere l'inizio di un libro e così continuai...
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un grande soddisfazione! Non tanto per il lavoro conclusosi, quanto invece per essere riuscito a stendere nero su bianco le proprie emozioni, i propri pensieri. Rileggendolo poi ti accorgi che, come essere umano, in fin dei conti, non sei così male ... quando mi dimentico di questo aspetto lo rileggo, un po’ come darsi una pacca sulle spalle. :)
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ovviamente Chiara! Lei è stata la mia musa ispiratrice e man mano che scrivevo un pezzo di libro, subito glielo spedivo per e-mail aspettando trepidamente il suo parere. A libro finito, dopo circa due anni (non scrivevo sempre tutti i giorni), ci siamo finalmente conosciuti, ovviamente ci siamo incontrati esattamente nel posto in cui Max e Chiara si conoscono nel libro. Fino a quel giorno ci siamo scambiati solo messaggi. Quello fu l'unico incontro poi non la incontrai più.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Meglio il libro cartaceo ma tra l'e-book e l'audiolibro preferisco quest'ultimo soprattutto in una società come la nostra ove chi è veramente ricco non ha soldi ma tempo ... l'audiolibro si può ascoltare con attenzione in moltissimi momenti "morti", ad esempio quando si viaggia in auto. Altra cosa che mi piace dell'audiolibro è che include un'altra forma d'arte oltre alla scrittura, ovvero l'interpretazione del narratore.