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BookSprint Edizioni Blog

10 Ott
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Intervista all'autore - Benedetta Leonetti -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Bari. A 22 anni mi sono trasferita in Veneto per completare gli studi e per lavoro, essendo ricercatrice, e successivamente in Piemonte per amore.
Quindi, parlando di crescita, sono cresciuta un po' in giro per l'Italia. Ogni posto in cui ho vissuto mi ha regalato moltissimo. Certo, la città in cui sei nato ha sempre un posto speciale nel tuo cuore.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Due libri mi hanno segnata e accompagnata durante l'adolescenza e che per questo consiglierei. Il primo è "I miei martedì col professore. La lezione più grande: la vita, la morte, l'amore" di Mitch Albom. Fa riflettere molto sui temi principali della vita. L'altro è "Il delfino" di Sergio Bambarén, che sottolinea l'importanza della lotta per raggiungere i propri obiettivi e i propri sogni, nonostante le difficoltà che si possono incontrare.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sono tradizionalista. Mi piace andare in libreria, sfogliare i libri, sceglierli dopo aver letto qualche riga. È quasi un mio rituale per rilassarmi a volte. Certo, non condanno la tecnologia e la comodità che l'eBook può rappresentare.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Direi un amore ponderato. Ma ritengo che ci voglia coraggio a scrivere, una forte motivazione e sicuramente notevole ispirazione per farlo, in quanto in ogni libro ogni autore lascia un po' di sè.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La notizia della mia gravidanza. Ho capito che l'ispirazione più grande sarebbe stata mio figlio e sicuramente i miei maggiori affetti.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Sono diversi i messaggi che possono essere trasmessi con questo libro, a seconda dei temi affrontati nei vari capitoli. Ho voluto racchiudere in queste pagine quanto di più importante ho appreso in questi miei anni di profonda crescita e cambiamenti. Parlo a cuore aperto, rivolgendomi a mio figlio, raccontando qualche aneddoto della mia vita e i rispettivi insegnamenti ricevuti.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Assolutamente un sogno nel cassetto, solo che serve un evento scatenante per avere il coraggio di scrivere, almeno per me è stato così, quindi nel frattempo ho preferito leggere parecchio.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
La notizia della mia gravidanza e la voglia di lasciare qualcosa a mio figlio di duraturo. Qualcosa che gli ricordi sempre che cosa di importante la sua mamma ha imparato. A volte, nel quotidiano, ci possono essere difficoltà nel comunicare i messaggi chiave di determinate situazioni. Ammetto di essere molto portata al dialogo, ma capisco bene che ci siano fasi della vita in cui questo non sia facile o sempre possibile. Per cui ho deciso di aprirmi con la scrittura di questa lettera.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, sono abbastanza determinata. Mi piace iniziare e finire i progetti che scelgo di intraprendere e in questo caso avevo anche la giusta motivazione.
 
Il suo autore del passato preferito?
Passato è molto generico, ho sempre adorato Oscar Wilde. Ma non c'è un autore particolare, direi. Ho letto molti libri e quelli che preferisco in assoluto, per quanto sia un genere che si discosta parecchio da quello che ho scritto, sono quelli di divulgazione scientifica. Amo molto la scienza, la biologia e mi piacciono i libri che stimolano curiosità e approfondimenti.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ripeto, sono tradizionalista. Nulla mi dà positività come un bel libro stampato e sfogliare le sue pagine. Non condanno assolutamente la tecnologia, anzi ritengo che in certe circostanze possa essere decisamente utile o comodo l'audiolibro.

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