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01 Ott
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Intervista al nostro autore - Silvestro Rinaldi -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Capire e descrivere, o immaginare situazioni e personaggi che si relazionano fra loro per risolvere problemi, per aiutarsi o per fare esperienze che arricchiscono.
L'emozione è grande perché sembra di realizzare qualcosa che prima era solo immaginato.
È una buona forma di comunicazione.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Mi sembra che ci sia poco di autobiografico. Solo in alcuni personaggi vedo qualcosa di me e della mia vita. Credo di essere idealista ed un ottimista nato. Ma sono anche molto dinamico. I miei alunni mi rappresentavano sempre di corsa.
Già a 10 anni ero a Milano a fare la 5° elementare. C'ero andato per una vacanza e mi sono innamorato dei prati che c'erano lì. Dopo lo Scientifico ci sono ritornato per insegnare matematica e statistica.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mettere nero su bianco le mie idee circa la forza gravitazionale, le Piramidi che per me rappresentano una nuova possibilità di lanciare le astronavi, o sul motore a idrogeno che insieme alle energie rinnovabili potrebbe risolvere i problemi dell'inquinamento e della desertificazione.
E questo risolverebbe molti problemi politici e sociali.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Abbastanza semplice.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Dante per la poesia dei suoi versi. Hemingway per la capacità di descrivere la sua epoca in modo efficace ("Addio alle armi"), o la profondità delle emozioni come in "Il vecchio e il mare”. Paolo Giordano per il senso di colpa per la morte del fratello, da cui la sua "solitudine”, E. Ferrante per come descrive il rapporto
di rivalità/solidarietà fra le due amiche. Konrad Lorentz, ma anche i miei primi libri "20000 leghe sotto i mari" e "I tre moschettieri "
 
Ebook o cartaceo?
L'ebook è più pratico, lo si può leggere ovunque e in qualunque momento, anche sul telefonino.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Spero che il mio libro piaccia a tanti, ma non credo di fare 'carriera'.
Ho sempre pensato di scrivere.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Avrei voluto studiare Fisica all'università, ma le cose sono andate diversamente.
Ma ho sempre avuto la mente rivolta ad alcuni temi importanti della Fisica come lo studio delle energie come per esempio la forza gravitazionale fra le stelle e i pianeti. Io me la sono sempre immaginata come un fiume o un vento impetuoso in grado di spingere le astronavi, proprio come il vento spingeva le prime imbarcazioni.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È molto emozionante. In effetti il mio pensiero è sempre lì, e appena posso prendo appunti, e poi trascrivo le mie idee sul telefonino.
Poi nascono nuove idee e personaggi, man mano che si scrive.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ancora nessuna per intero, solo alcune pagine ai parenti o qualche amico.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È molto comodo, lo si può ascoltare sempre e ovunque. Ma credo che la voce di chi legge possa influire leggermente sulla comprensione del contenuto o del contesto.

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Lunedì, 03 Ottobre 2022 | di @BookSprint Edizioni

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