Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Le emozioni sono alla base della vita di uno scrittore, influiscono sul modo di scrivere e di rapportarsi con il lettore. E così come provo a trasmettere qualcosa al mio lettore, così mi ritrovo immersa nelle mie stesse emozioni.
Per me la scrittura è un canale di sfogo, come la fotografia. Fotografo per lavoro ma anche quando sono triste, felice, emozionata. Rappresenta un modo per ascoltarmi e far fluire i miei pensieri. A volte la scrittura ci regala per parole giuste quando non siamo in grado di parlare.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
"La figlia del Maresciallo" sono io, era tutto già scritto e vissuto. Il libro esiste nella mia testa da anni. E' nato con me quando ero solo un'adolescente e aveva forma di diario, quest'anno ha preso forma diventando il mio primo romanzo. La storia di fantasia, ovviamente, è nata in un secondo momento per dare un tocco originale ai miei pensieri e alla mia storia. In questo libro ci sono parti della mia vita che mi hanno cambiata, formata, rafforzata e le esperienze vissute come maturazione personale, crescita, spinta al cambiamento.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
E' stato come un viaggio. Ripercorrere le emozioni dall'infanzia fino ad oggi, ogni giorno, ogni bellezza, ogni emozione vissuta con la mia famiglia e soprattutto con mio padre, stato come ripercorrere un lungo viaggio carico di emozioni che oggi rileggo, nero su bianco. E' come se mi fossi messa a nudo. Ed è stata una vittoria. È stata una vittoria per me stessa e per le persone che amo.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stessa per deciderlo tra varie alternative?
E' nato insieme al romanzo, è stata una scelta spontanea e naturale in quanto è sempre esistito nel mio cuore e nella mia testa dal principio.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il romanzo Siddharta, di Hermann Hess, mi ha accompagnato in una fase della mia vita in cui ero preoccupata, spaventata e solitaria. Se mi trovassi in un'isola deserta vorrei la poter rileggere quelle pagine che mi trasmisero tanta felicità e serenità tanto tempo fa.
Ebook o cartaceo?
Sono "vecchia scuola" nonostante la giovane età. Il libro cartaceo tradizionale ha il pregio del contatto con la carta, quindi, che ha un potere sul lettore che va oltre ogni immaginazione.
L'ebook ha un contatto "freddo" con il lettore, che comunque sto rivalutando grazie a nuove piattaforme di lettura che implicano la lettura da uno schermo e la conoscenza di giovani autori che non hanno ancora pubblicato i loro manoscritti.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non mi ritengo uno scrittore anche se, a pensarci bene, in tanti negli anni, mi hanno sempre confidato quanto scrivessi bene e che avevo la vena dello scrittore.
Ovviamente non gli ho dato mai molto peso, eppure, un giorno tutto è emerso.
Ancora adesso, non riesco a definirmi uno "scrittore" anche se mi è sempre piaciuto scrivere, mi è sempre piaciuto buttare giù su carta quello che provavo e pensavo, a cominciare dai diari dell'adolescenza fino ai romanzi di oggi.
Un bravo scrittore è colui che riesce a trasmettere i propri pensieri e stati d'animo in maniera limpida e profonda e, se ci sono riuscita col mio primo romanzo, sarò felice di continuare.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Un giorno di aprile 2022, pochi giorni dopo aver lasciato il lavoro che non mi gratificava più a livello personale ed emozionale e alla fine di quasi due lunghi anni di angoscia a causa della pandemia da covid, ero seduta al mio pc e stavo elaborando i miei progetti per il futuro e ho ritrovato le bozze dei miei diari, gli appunti sulla storia e sulla trama e ho ricominciato a scrivere dando vita a "La figlia del Maresciallo".
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente è una bella soddisfazione soprattutto a livello personale, è una conquista, il raggiungimento di un nuovo obiettivo, una grande gioia per me. E la mia più grande soddisfazione è essere l'orgoglio delle persone più importanti della mia vita: ancora una volta loro, i miei genitori e mio marito.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio padre è stato il mio primo lettore e subito dopo mio marito che non hanno risposto al mio "vi è piaciuto?" ma mi hanno solo stretto forte a loro. E con quel gesto hanno detto tutto ciò che volevo sentirmi dire senza dire una parola.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sarà una grande svolta, soprattutto per chi non ha la fortuna di leggere con i propri occhi, ma anche per chi abbia la voglia di ascoltare ad occhi chiusi una storia lasciandosi trasportare dalle emozioni e dalle sensazioni che l'ascolto potrà suscitare.