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27 Set
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Intervista all'autore - Desirèe Di Veronica -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Vengo da un piccolo paesino in provincia di Frosinone, Veroli: un paese caratterizzato dalle tradizioni che io tanto amo.
Diciamo che non c’è stata una vera e propria decisione nel diventare scrittrice, ma è sempre stata una cosa che mi appassiona da quando sono piccola ed ho deciso di portarla avanti scrivendo questo manoscritto.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c’è un momento preciso in cui mi applico nello scrivere…arriva tutto all’improvviso. La maggior parte delle frasi raccolte nel libro sono frutto di vari ricordi ed emozioni a cui ho voluto dare voce.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Senza alcun dubbio Charles Bukowski. Ogni suo manoscritto mi ha sempre appassionata, trovo la sua scrittura contemporanea vera e senza tempo. Iniziai a leggerlo e non potei piĂą farne a meno.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata per il bisogno di raccontare una storia, per cercare di dare voce ai miei pensieri più profondi. E chi lo sa…forse riuscirò a dare voce anche ai pensieri altrui.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Devo dire che ha influito molto. Penso che ogni persona ha una storia dentro di sé da raccontare, e come disse Antonia Gravina: “siamo un libro aperto per chi sa leggerci”, ed io, fortunatamente, sono riuscita a raccontarmi un po’ sperando che qualcuno sappia leggermi.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Lo scrivere mi è servito per crearmi un mio spazio, un mondo tutto mio, ma allo stesso tempo mi ha aiutata a capire meglio la realtà.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto. Ogni mio pensiero, ogni mia emozione è racchiusa in quelle pagine.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
C’è sempre qualcuno a cui noi scrittori ci “aggrappiamo” quando scriviamo i nostri pensieri più profondi, ma preferisco non rivelare la sua identità ancora per un po’.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Le prime persone ad aver letto il romanzo sono state le mie migliori amiche, coloro che mi hanno aiutata e supportata in ogni momento.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Riguardo l’ebook penso che sia una svolta per i giovani, magari persone che non amano avare in mano un libro cartaceo, e quindi indurli ad appassionarsi un po’ di più alla lettura.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro mi appassiona molto. Poter creare un’identità ed avere una percezione del personaggio di un racconto, ascoltandolo attraverso un dispositivo che portiamo con noi ormai sempre, la trovo un’idea stupenda.

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