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BookSprint Edizioni Blog

26 Set
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Intervista all' autore - Giorgio Buggiani -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Catania città in un quartiere residenziale che stava sorgendo velocemente negli anni del così detto boom economico. Sono cresciuto quindi fra cantieri che nascevano come funghi e pochissimi servizi per i cittadini.
Ho avuto la fortuna che proprio davanti il palazzo dove ho abitato fino all'età di venti anni, costruirono una moderna parrocchia con spazi interni ed esterni che mi hanno dato l'opportunità di giocare e socializzare con i miei coetanei. Lì con l'aiuto del parroco che credeva nei giovani, ho trascorso quasi tutta la mia vita, ad eccezione di alcuni periodi che mi vedevano lontano per lavoro, ho conosciuto mia moglie, mi sono sposato. Ancora oggi con mia moglie siamo impegnati all'interno della comunità in varie attività: la catechesi, la pace la giustizia e la salvaguardia del creato, l'impegno civile.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il Piccolo Principe di Saint-Exupéry
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che sia nell'evolversi della nostra società, è inevitabile considerando che guardando i miei figli ed i giovani in genere, tutto si sviluppa attraverso il cellulare. E comunque anche noi adulti e molto adulti, siamo connessi con questo mondo quindi è inevitabile che, non so fra quanti anni, ci saranno moltissimi che utilizzeranno gli eBooks. Penso la stragrande maggioranza dei lettori. Nulla toglierà, credo, che gli amanti del rumore e del profumo della carta stampata, possano tenere il proprio libro tra le mani e sugli scaffali.
Essendo un ambientalista convinto, non mi dispiace che si recuperino tanti alberi e si rinunci alla stampa cartacea, il pianeta ci guadagna. Di conseguenza l'uomo.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Non saprei esattamente. Per me è stata entrambe le espressioni. A un certo punto della mia vita, alle scuole medie, ma con più convinzione alle superiori, mi piaceva tantissimo e non perdevo occasione per scrivere, non libri, ma lettere, cartoline, poesie, testi di canzoni che musicavo. Devo dire che scrivevo molto, moltissimo di più di quanto leggevo. Credo che la cosa sia troppo soggettiva per poterla definire in maniera universale. Certo poi ti prende lo scrivere, ma non lo definirei amore, forse trasporto, fluire dell'anima, sognare ad occhi aperti.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Passione per la vita. Ho capito nel tempo che forse è anche un ringraziamento per tutto ciò che ho ricevuto dalla vita. Come un modo per trasferire la mia immensa voglia di vivere, di incontrare volti, persone, luoghi e vicende. Un modo per raccontare come ho interpretato la mia vita e come gli altri siano stati co-attori del mio essere persona. Tutti, nessuno escluso. E poi mi piace tanto giocare tra finzione e realtà, creare storie totalmente inventate o elaborate perché successe realmente a me. Qualcuno mi ha detto che si fa per sé stessi. Può darsi, anche per quello. Per raccontarsi e raccontare. Ma nello stesso momento in cui scrivi, fai una approfondita analisi di te stesso. Se racconti un personaggio, una sensazione, un dolore o una gioia, lo stupore per un’alba o per una farfalla, non puoi esimerti dal chiederti se ci sei passato dentro e come ne sei uscito fuori.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
In verità rubo dalla Volpe del Piccolo Principe:
Non si vede che con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi (e aggiungo) tu ora vedi con occhi nuovi.
Ecco io ne ho fatto ragione del mio essere. Vorrei che il lettore trovasse dentro le storie che racconto, solamente ciò che queste ti fanno vedere 'col cuore', al netto di quello che i cinque sensi ti sollecitano. L'essenza è quello che mi sono sforzato di cercare nella mia vita.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
In realtà anche se ci pensavo da giovane, ho concretizzato il sogno da adulto.
Ho iniziato a scrivere circa quattro anni fa, ma ho chiuso la partita concentrandomi nell'ultimo anno. E mi sono divertito molto.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
In realtà ce ne sarebbero tanti di episodi, più o meno brillanti. Più che un episodio, è stata una lunga ricerca. Dover trovare i nomi di persona di tutti i personaggi citati nel libro. Una fatica ma nel contempo la bellezza di dover pensare alle persone che conosci e che non vuoi citare per delicatezza, per non creare fraintendimenti, invidie o astio con qualcuno che ti è vicino o che hai conosciuto e col quale non ti vedi da tanto. Insomma continuavo a scrivere nel mio taccuino decine e decine di nomi. Di ognuno di questi nomi, se era persona che conoscevo, mi fermavo a ricordare. E inevitabilmente fai il bilancio della relazione. Poi alla fine mi sono detto: oh è un romanzo di pura fantasia e poi che ci posso fare se i miei amici e le persone che ho conosciuto sono talmente tante che non posso evitare di incappare nel nome reale di qualcuno. Pazienza potrò sempre spiegare ad ognuno di loro...
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No. Nonostante tutto, ho sempre pensato che volevo arrivare in fondo. Non pensavo di pubblicarlo, questo sì.
 
Il suo autore del passato preferito?
Elio Vittorini col suo 'Conversazioni in Sicilia'
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono molto contento perché è utilissimo per molti, soprattutto per chi ha serie difficoltà nella lettura, chi non vede, chi è anziano, per i bambini ed i ragazzi. Insomma viva l'audiolibro per tutti.

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