Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in una città della Sicilia che molti definiscono bellissima, Siracusa.
E qui ho vissuto fino ai 25 anni, poi mi sono trasferito nella Capitale dove sono cresciuto artisticamente; a Roma vivo oramai da quasi 25 anni ma non posso definirla casa, quando penso al concetto di casa non posso far a meno di immaginare il mare della mia città natale.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ma ad un adolescente direi di leggere ogni tipo di libro, in modo da avere un'idea di quale sia il genere che più gli piace; forse consiglierei un classico come "La fattoria degli animali" di Orwell; oppure perché no, consiglierei il mio libro "Le Leggende del Borgo Antico"
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sono sempre favorevole ai cambiamenti e sono certo che il futuro sarà sempre più proiettato verso il digitale e quindi gli e-book andranno via via a prendere il posto dei libri cartacei, tuttavia nostalgicamente mi piacerebbe che restassero dei luoghi dove gli amanti del cartaceo possano sempre trovare un buon libro vecchio stile.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Non so se posso definire la scrittura come amore sia ponderato che colpo di fulmine, per me la scrittura è una necessità e se dovessi paragonarlo ad un sentimento come l'amore, direi che è più simile ad una passione inarrestabile, ecco cos'è per me la scrittura; la scrittura è come l'aria, se non riuscissi ad esprimere quello che scrivo non potrei vivere.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Avevo letto moltissimi libri di altri autori e per una decina d'anni sono stato a metabolizzare tutte quelle storie fin quando non è giunto il momento di tirar fuori tutto quello che quelle stesse storie mi avevano lasciato nel cuore, in qualche modo la storia stessa ha imposto a me di scriverla.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Come tutte le cose che mi piacciono anche la mia storia ha diversi livelli di lettura, sembra un racconto semplice e scorrevole ma ogni personaggio ha una storia a sé e un mondo interiore più tormentato ed occulto di quanto sembri; forse il messaggio che vorrei inviare a chi leggerà il mio libro è proprio quello di vedere oltre le apparenze, perché non sempre le cose sono quelle che sembrano.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Sicuramente da piccolo non ho mai sognato di voler fare lo scrittore, pensavo a tutt'altro: l'archeologo, il costruttore di robot, l'astronauta, l'agente segreto, poi ho capito che potevo creare tutti questi personaggi e dare loro una vita in tutte le storie che potevo raccontare ed è così che ho cominciato a scrivere, anzi in realtà ricordo che l'inizio è stato più fumettistico...
Disegnavo le mie storie, ero anche molto bravo nella tecnica del disegno, poi ho appreso le tecniche di scrittura e allora ho messo da parte i disegni e sono passato dall'altra parte, quella degli scrittori. Pur non disdegnando, a volte, qualche ritorno al disegno.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, i miei primi anni a Roma, anche se già ventenne, ero come un bambino in un grande parco giochi, circondato dalla bellezza dell'architettura di questa città straordinaria e dove la storia, intendo proprio la storia della nostra civiltà occidentale, del diritto, della cultura e dell'arte; entrava prepotentemente nella mia quotidianità. Un giorno mi convinsi a visitare un vecchio Borgo medievale vicino la capitale, un paesino che era denominato il paese degli artisti, e dove mi accorsi, non senza meraviglia, che mancavano appunto delle leggende...e fu in quel momento che decisi di scriverle.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, anzi sono convinto proprio del contrario, che non c'è un termine in questo racconto perchè lo vedo più come qualcosa che sta crescendo con me. Ecco, mi piacerebbe che non ci fosse un termine stabilito per la mia storia, poi se i personaggi stessi del mio racconto decideranno che è il momento di fermarsi, allora il libro delle leggende avrà senz'altro un finale.
Il suo autore del passato preferito?
Ne ho citato uno all'inizio dell'intervista. George Orwell. mi piace molto anche Aldous Huxley e, ovviamente, tutti i grandi autori del passato, specialmente i russi Un posto d'onore però lo conservo sempre per Isac Asimov che ho letto nella tarda adolescenza e che ricordo sempre con grande entusiasmo.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un buon viatico e una gradevole distrazione ma, per me, che vengo dagli anni 70/80 non è una nuova frontiera. Molte delle storie le ascoltavo sui 45 giri in vinile, nel famoso mangiadischi (e sono consapevole che sto parlando di preistoria) che non erano dissimili dagli audiolibri o dai video che sono su YouTube dove una voce (forse troppo spesso improvvisata) ti racconta i classici della letteratura di tutti i tempi. Quindi ne penso bene, molto bene.