Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nato a Salerno il 29/01/84 dopo il liceo scientifico Giovanni da Procida mi sono laureato in scienze dei beni culturali.
La mia passione è sempre stata la pirotecnica finché ho deciso di farne il mio lavoro. Non ho mai pensato di diventare scrittore sebbene ho la passione per la scrittura in quanto ho già scritto altri 2 libri ma li ho sempre tenuti per me mentre scrivendo questo libro ho pensato che potesse essere uno strumento importante per far sentire la nostra voce per un'arte che al giorno d'oggi ha più nemici che appassionati.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solitamente il primo pomeriggio ma soprattutto la notte
Il suo autore contemporaneo preferito?
Stephen king
Perché è nata la sua opera?
Per il semplice motivo che nessuno ha mai dato spazio al nostro bellissimo mestiere che purtroppo oggi ha tanti nemici: le istituzioni, la chiesa o comunque parte di essa, animalisti, ambientalisti e semplici haters. Il libro nasce proprio per illustrare agli appassionati a quanti problemi e ostacoli andiamo incontro ogni volta che si organizza uno sparo e per difendere questa meravigliosa arte che, se si va avanti così, ben presto è condannata a scomparire.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
nel caso della formazione letteraria poco o nulla perché non ho mai subito nessuna influenza, ho sempre pensato e fatto di testa mia, spesso anche andando contro il sistema e sembrando un tipo strano ai più. Per quanto riguarda specificamente questo libro invece ha influito molto proprio perché l'80 per cento delle persone ha un odio sconsiderato per i fuochi d'artificio.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per quanto riguarda il libro è assolutamente un modo per raccontare la realtà
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto. Diciamo che potrebbe essere quasi un'autobiografia soprattutto la prima parte mentre nella seconda c'è molta più fantasia anche se vengono narrati episodi e aneddoti che potrebbero succedere davvero a chiunque nella vita reale.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A un mio caro amico, collega e guru che nel libro ho omaggiato col titolo di Cavaliere
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non credo. Oltre al fatto che siamo tra i paesi dove si legge di meno io credo che un libro nella sua forma tradizionale non potrà mai essere sostituito da nessuna tecnologia. Sarò all'antica ma ho bisogno di tenerlo tra le mani, di sentire il fruscio delle pagine, l'odore della carta e qualche volta della muffa dopo che riprendo un libro in mano dopo un sacco di tempo.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come detto prima preferisco il libro nella forma tradizionale perché soddisfa 3 dei 5 sensi: la vista, il tatto e l'olfatto e non credo che verrà mai superato da nessun'altra tipologia, poi…. de gustibus