Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

BookSprint Edizioni Blog

06 Giu
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Gian Francesco Camoni -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Un passatempo, nato quasi per scherzo che si è trasformato in una competizione con me stesso.
Inventarsi una nuova trama, studiare i personaggi e le situazioni per sfidare il lettore a trovare il colpevole prima dell'ultima pagina.
Guardare il libro finito e pubblicato, frutto dell'impegno non solo mio, ma di tutte le persone che hanno contribuito alla sua stesura, dai miei collaboratori ai professionisti messi a disposizione dall'editore, è una soddisfazione immensa. Un motivo irrinunciabile per rimettersi al computer e cominciarne uno nuovo.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ho voluto rappresentare alcuni aspetti dell'Africa. Un compito difficile e forse sopra le mie capacità, che tuttavia mi ha permesso di esprimere un parere su questo controverso e bistrattato continente. Confesso di non essere mai stato in Africa, anche se sarebbe un sogno nel cassetto, ma l'argomento è così attuale e scottante che ognuno di noi si è fatto di sicuro un suo personale parere in merito.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Sono andato in pensione da qualche anno e anche se ho molti impegni familiari, mi manca l'aspettativa di raggiungere un risultato, uno scopo sul quale mi sono impegnato. Come per i precedenti romanzi sento ogni volta lo stimolo a migliorare il modo di scrivere e a romanzare sempre con maggiore attenzione la trama.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non è mai facile scegliere il titolo. Il desiderio dello scrittore sarebbe quello di riassumere in poche parole, tutto quello che intende trasmettere ai lettori. "L'Imperatore dell'Africa" è senza dubbio il titolo sul quale sono stato più indeciso. Una contraddizione, pensando che, al giorno d'oggi, una sola persona possa regnare su cinquantaquattro stati così diversi e lontani tra loro. Ma proprio questa contraddizione nasconde quanto possa essere grande la megalomania dell'uomo.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Tutti i miei romanzi sono del genere giallo/thriller e questo la dice lunga sui miei gusti in fatto di lettura. Non mi reputo un intenditore e leggo libri di ogni autore, per trascorrere un po' di tempo, prendere spunti e confrontare - immodestamente - il loro modo di scrivere al mio. Se proprio dovessi fare un nome, sceglierei "Classe Nimitz" di Patrick Robinson, un libro che ho letto moltissimi anni fa, ma che ricordo sempre in modo vivo. Credo che questo sia il merito più grande per uno scrittore.
 
Ebook o cartaceo?
Penso che l'Ebook sia il futuro, ma sono altresì convinto che il passaggio dal cartaceo sarà lungo. Agli innegabili vantaggi di avere sottomano un testo digitale, si contrappone la soddisfazione di "percepire" il peso del volume che si sta leggendo, il gesto quasi rituale di girare le pagine e l'indicare col segnalibro, spesso di controvoglia, il punto d'interruzione della lettura prima di spegnere la luce.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La colpa è stata di mia moglie. Mia figlia, allarmatissima, mi portò una fotografia nella quale, sulla spalla marito, compariva una strana mano monca. Un effetto sicuramente impressionante che in realtà si è rivelato essere dovuto a una sovrapposizione d'immagini nella memoria della macchina digitale. Fu, però, il pretesto perché mia moglie mi dicesse con le mani sui fianchi: "Hai sempre detto che ti sarebbe piaciuto scrivere un romanzo. Forza, allora, datti da fare! Il titolo l'hai già: "La mano"". Quello fu il mio primo libro (anche se forse è un'esagerazione chiamarlo tale).
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
I motivi possono essere diversi. La moglie, ma anche un film, il suggerimento di un amico, un sogno. Per questo libro, l'idea mi nacque vedendo alla televisione un reportage sull'enorme e unica al mondo diversità tra gli stati africani. Lingua, usi e costumi, clima, dislocazione geografica e risorse del territorio, ma anche povertà e sottosviluppo dei ceti meno abbienti, rendono impossibile un governo centrale... a meno che qualcuno non si elegga a Imperatore dell'Africa!
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
L'avverarsi di un sogno. La realizzazione di un'idea che giorno dopo giorno prende forma. La trama attentamente pensata, corretta e ricorretta ancora prima di mettere mano alla "penna", i personaggi che lentamente prendono vita e diventano i protagonisti delle azioni. I momenti di crisi quando si rimane a corto d'idee e si vorrebbe buttare via tutto e dedicarsi alla briscola. Le sfinenti correzioni, i segni blu per i soliti errori che inevitabilmente si ripetono nonostante l'attenzione posta nello scrivere. Un sospiro di sollievo quando, finalmente, si invia la bozza all'editore e inizia la realizzazione della copertina, l'impaginazione e infine si scrive il tanto atteso "SI STAMPI" sull'email che porterà alla pubblicazione.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia sorella. È stata lei che ha sempre eseguito la prima lettura di tutti i romanzi. Ricordo che, soprattutto i primi, erano pieni zeppi di correzioni e note. Inevitabilmente esprimevo qualche titubanza sulle mie qualità di scrittore, ma non è mai mancato un appassionato incitamento a continuare e a migliorami. Se sono arrivato a pubblicare dodici libri, molto lo devo a lei.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Adattissimo per chi ha poca voglia di leggere! Scherzi a parte, perché no? In fin dei conti, ognuno ha i propri gusti.

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 


Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)