Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Mi chiamo Simona Pagani, vivo in un piccolo borgo in provincia di Piacenza e scrivo da sempre. Amo la letteratura sotto tutti i suoi aspetti.
Il tema principale dei miei romanzi è la violenza sulle donne che mi tocca personalmente e ha in qualche modo cambiato la mia vita.
Mi rendo conto che è un tema un po' pesante, perché tutti sono bravi a parlare ma quando poi ci si trova tra le mani un libro che racconta di donne picchiate, violentate fisicamente e psicologicamente, si tende sempre a pensare, "chissà come sarà pesante, a me non potrebbe mai accadere e via dicendo, e invece potrebbe succedere a chiunque, nessuno è immune alla cattiveria umana e soprattutto è molto difficile chiedere aiuto ed esporsi, perché il giudizio degli altri, quelli che si fanno belli, sdegnandosi di fronte ad una donna col volto tumefatto, sono i primi a giudicare, a puntare il dito, ma soprattutto a girarsi dall'altra parte perché: "occhio non vede cuore non duole"
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ogni momento libero, tra il lavoro e le pulizie di casa.
Durante la colazione e mentre ceno. Praticamente vivo per la scrittura. Anzi, è lei che vive dentro di me. Siamo in simbiosi.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Angela Marsons come giallista e Isabel Allende come narrativa
Perché è nata la sua opera?
Non lo so, è entrata in me ed è come se si fosse scritta da sola. È lei che ha scelto me per essere scritta.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Come dicevo all'inizio, ha influito molto perché mi ha toccato personalmente e ha cambiato la mia vita.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è vivere. Non ho bisogno di evadere da niente e nessuno.
È linfa vitale per me. Non passa giorno senza scrivere e leggere.
Quando la sera mi corico ho bisogno di leggere, quando la mattina mi alzo ho bisogno di scrivere.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Qualcosa, la più importante.
Il desiderio di avere una famiglia numerosa e tutta mia, che purtroppo per cause di forza maggiore non ho potuto avere.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La mia editor.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia madre.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Probabilmente, anche se penso non ci sia cosa più bella del fruscio delle pagine.
Il profumo della carta stampata e la storia che prende forma tra le mani.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia utile per le persone anziane e per i non vedenti.
Trovo sia una cosa più utile che l'ebook.