Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Giuseppe Bettati e sono nato nella località di Casalbarbato, una frazione del Comune di Fontanellato in provincia di Parma. Mio padre lavorava in una fabbrica edili ma con la passione dell'agricoltura e mia madre la sarta.
Famiglia semplice e di sani principi, molto dedita al lavoro e alla cura delle tradizioni.
Fin da piccolo ho avuto una passione per i giochi delle costruzioni a cui dedicavo ore nella realizzazione di piccole casette che poi smontavo e rifacevo. Mia madre mi diceva che da grande potevo fare il geometra e così feci, senza mai avere dubbi. Ho iniziato a collaborare fin da subito con diversi studi tecnici e dopo qualche anno ho aperto il mio ufficio. Con gli anni ho ampliato il mio lavoro ed oggi ho quattro sedi con cinque impiegate e diversi collaboratori. Da qui, l'idea di potersi ampliare ancora e l'unico modo era quello di creare un marchio in franchising che permettesse a chiunque di fare questo lavoro insieme a me. È nato "Geo-metro franchising" di uffici tecnici immobiliari (ancora in fase di definizione). La necessità quindi di dovere trasmettere ad altri il mio modo di lavorare mi ha dato l'idea di scrivere anche un libro su come ho lavorato in questi anni, secondo quali principi e tecniche che mi hanno permesso di crescere continuamente.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Scrivo sempre al mattino presto e mi appunto argomenti e idee da approfondire poi durante la giornata. In questo modo ho tempo di analizzare le cose e avere idee sempre nuove per la mattina dopo.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Sono appassionato di biografie di personaggi importanti. Al momento leggo Farinetti che lo reputo un imprenditore umano di sani principi e capace.
Poi ho letto tutti quei libri di finanza personale e motivazionale spesso sponsorizzati da diversi blogger.
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata per mettere nero su bianco quello che ho fatto nel mio lavoro in modo che possa essere di spunto ed insegnamento per le nuove generazioni e per chi volesse avvicinarsi a questo mondo, quello dell'amministrazione immobiliare che offre infinite possibilità di guadagno e crescita.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La mia formazione letteraria la ritengo scarsa, sono solo un buon lettore e osservatore. Ovviamente, la mia esperienza lavorativa è l'essenza di quello che scrivo.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere nel mio caso è il modo per certificare quello che è la realtà. Quello che facciamo è quello che otteniamo.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Praticamente tutto, sono esperienze di vita vere, numeri e cifre vere di investimenti e anche i personaggi che racconto sono persone e amici veri.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Per ora l'opera chi ho scritto nasce da me stesso.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Nessuno
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non saprei, io sono cinquantenne e ancora scelgo il cartaceo. I miei figli fanno già i compiti non su quaderno ma sul pc e li inviano in automatico alla docente.
Pensando alla fretta delle persone nel fare le cose, direi più audiolibro.
Rimango, però, sempre per il cartaceo …. leggi, segni, prendi appunti.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Potrebbe essere. Addormentarmi con le cuffie con una voce che mi parla può essere molto comodo e rilassante.