Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a rende in provincia di Cosenza nel Febbraio del 1950.
Dopo sette mesi dalla nascita la mia famiglia si è trasferita a Roma.
Cresciuto a Roma dove ho passato la prima infanzia a Via Flaminia vecchia 670, fino all'età di 10 anni.
Ho amato la città ed i suoi colori. Oggi l'amo ancora più di prima.
Mi sono sposato a 23 anni con Margherita. Abbiamo due meravigliosi figli, Luca e Michele, e tuttora, stiamo ancora felicemente insieme.
Ho quattro nipoti, un re e tre regine.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
“Il signore delle mosche” di William Golding
Una metafora della società contemporanea.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Per me, scusatemi, ma il cartaceo ha un fascino particolare, tuttavia i tempi sono cambiati e bisogna accettarli.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Non è stato un colpo di fulmine e neanche un amore ponderato.
È stata come delle sedute di psicanalisi, mi sono liberato delle gioie e delle amarezze della vita.
Ho ancora molto da scoprire.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Nessuna cosa, ho cominciato a tirare fuori tutto quello che l'anima, anch'essa stanca, mi ha detto di fare.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Speriamo che i miei scritti possano servire a qualcuno,
il resto è nulla.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Nessun sogno, solo esperienza di vita.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Si, quando scrivo è come se il tempo si fermasse.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, perché sono un fiume in piena, e ancora non in esaurimento.
Il suo autore del passato preferito?
Moravia, perché era un contorto come me.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono favorevole, ognuno ha il suo lavoro.
L'autore esprime, l'attore interpreta.