Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Roma, e questo evento ha influito profondamente nella mia vita, in quanto io sono e mi sento, ovunque vada, romano nel senso più profondo ed ancestrale del termine, con tutti i suoi pregi e con tutti i suoi difetti.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Un adolescente dovrebbe essere spinto da una voglia assurda di sapere e di conoscere, almeno così ero io nella mia adolescenza, ed il mio consiglio più sincero e spassionato è che dovrebbe leggere tutto ciò che possa soddisfare le sue, spero, tante curiosità. Ma un monito ho il dovere di dare: che tra il dire, o leggere, ed il fare, di alcuni argomenti e tematiche, ci DEVE essere il mare della SAGGEZZA! Nel senso che nella teoria è bene e preventivo conoscere possibilmente tutto ma, nella pratica ci sono strade, nella vita, da cui è meglio starne alla larga, e questo lo sai se, a livello teorico come detto prima, ti sei informato bene. Pe finire mi sta a cuore aggiungere che io sono nettamente e tremendamente CONTRARIO a chi afferma che da giovani bisogna sbagliare altrimenti non ti godi la vita e non fai esperienza; è PERICOLOSAMENTE SBAGLIATO!!!
Gli errori li facciamo tutti ed è importante, in questi casi, trovare la forza di rialzarsi e andare avanti ma, e questo è il punto, io dico perché tu, giovane, devi andare ad infognarti, più o meno consapevolmente, in una situazione che ti ROVINERÀ il RESTO della tua vita?
Regola fondamentale: non disprezzare chi ne sa più di te!
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Come ho detto in un’altra intervista, io sono un inguaribile nostalgico. Personalmente sostengo che l’approccio ad un libro tradizionale fatto di cartone, pelle e carta, possa dare, nell’insieme di quattro dei cinque sensi (escluso il gusto ovviamente), un fascino ed una sensazione di una pacca amichevole sulla spalla che lo schermo piatto, freddo, ed impersonale di un dispositivo elettronico neanche se lo sogna.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Scrivo dalla pubertà. E sono cresciuto con la sempre più consolidata convinzione che tutti noi abbiamo il diritto ed il dovere di dire ciò che pensiamo, ovviamente nei modi e nella forma più appropriata. “ La penna è più potente della spada” è uno dei motti che ho sposato nel corso della mia vita, e vorrei che fosse la base emotiva e civica delle nuove generazioni.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro è, in verità, un’antologia dei miei pensieri prettamente personali e soggettivi su argomenti comuni a tutte le persone, di ogni ceto sociale, etnia, sesso, religione, orientamento politico e sessuale, insomma TUTTI.
Credo nell’intelligenza e nella sensibilità delle persone, così come credo che non tutti usiamo correttamente, in ambiti diversi della vita, tale intelligenza e sensibilità, io per primo. Siamo tutti umani e, nostro malgrado, commettiamo errori già di nostro, in più la società, per come è strutturata, di sicuro non ci aiuta.
Così, invece di contemplare il macrocosmo, che è inguardabile, preferisco concentrarmi sul microcosmo, sul singolo individuo, e sforzarmi di vedere il meglio di ogni persona che incontro nella mia vita, sperando che queste, a loro volta, facciano lo stesso con me. Ecco, quindi, che questo libro parla, in effetti, di me.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Stiamo vivendo in un periodo storico particolare ed unico nel suo genere: l’era dell’informazione. Detto così sembra bello ma, paradossalmente, stiamo subendo un ’involuzione, un’implosione della nostra capacità di ragionare e, conseguentemente, della nostra individuale personalità. Mai come oggi lo scibile è alla portata di tutti e noi, specie i giovani, cosa facciamo? Atrofizziamo le nostre sinapsi totalmente nell’ aspetto ludico di questa potente tecnologia. Parlo, ovviamente, dell’uso estremo ed incontrollato di social network e giochi ipercoinvolgenti. ATTENZIONE! NON sto demonizzando i social e i webgames ma, se fai SOLO questo nel tuo tempo libero, la tua mente si appiattisce e ti passa la voglia di sapere e di conoscere e di farti ascoltare civilmente senza paura, quando nel corso della tua vita ne sentirai il bisogno, e questo lo farai con la tua testa, con le tue idee personali, non seguendo la massa, la folla indottrinata e pilotata come un branco di pecore dirette al macello!
Oggi più che nel passato è URGENTE difendere la propria personalità.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Per questa risposta prego vedi il punto 4.
Grazie.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sinceramente non c’è un episodio particolare. Ho maturato questo progetto con l’approfondimento dello studio degli eventi storici cardine della società umana. Primo fra tutti la Rivoluzione Americana e tutto ciò che questa ha portato nei secoli successivi in tutto il mondo. Io penso che lo studio della storia sia fondamentale, è come lanciare un sasso in uno specchio d’acqua: vedi crearsi delle onde concentriche che, allargandosi sempre di più, vanno ad interessare zone sempre più vaste e lontane dal punto dell’impatto. Così, di collegamento in collegamento, ti costruisci una visione personale dell’ insieme che ti fa crescere e, se ne hai l’attitudine, ti spinge ad agire.
Ed è ciò che ho fatto.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
A onor del vero, essendo un’antologia ad aggiornamento continuo, il problema non si pone. Infatti sto pubblicando i primi dieci articoli del primo volume. Sto già scrivendo il secondo volume con nuovi articoli. Mi fermerò, praticamente, quando smetterò di pensare. Cioè nel caso io diventi demente o, nella migliore delle ipotesi, muoia. Perdonate ma, personalmente preferisco morire con la mente lucida che vivere morto mentalmente. Con tutto il dovuto rispetto per chi versa in queste condizioni e per le coraggiose famiglie che, per amore dell’assistito, perseverano con onore fino alla fine.
Non è detto che gli eroi debbano portare calzamaglia e mantello!
Il suo autore del passato preferito?
Clive Cussler come ho detto nella precedente intervista e Wilbur Smith, del quale ammiro la sua passione per il continente africano come sfondo e cornice dei suoi capolavori letterari, che altro non sono, a mio avviso, i suoi generosi, avvincenti ed instancabili romanzi.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La NUOVA FRONTIERA ma, se possibile,
“Concediamoci il tempo di sederci su una comoda poltrona davanti ad un amichevole camino acceso, il confortante abbraccio di una soffice coperta sulle gambe, la sola luce calda e sufficiente di una lampada posta al nostro fianco, e, magari, mentre fuori dalla finestra sta scendendo, placida, la neve in una fredda serata d’inverno, apriamo il nostro libro che abbiamo tra le mani, e sfogliamo le sue pagine gustandone lo scricchiolio delle pieghe, e perdiamoci negli inconfondibili odori della carta, della stampa e del suo tempo, il tutto come idilliaco corollario delle proiezioni della nostra fantasia stimolata dal suo prezioso contenuto.”.