Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è come sentirsi catapultati in un'altra dimensione, è leggere dentro il mio cuore, la mente è più veloce delle dita sulla tastiera, sono ore che diventano secondi.
Nello scrivere provo leggerezza e gioia, per quanto non sia semplice farlo.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
È presente tutto, sempre.
Il mio è un libro autobiografico
e negli anni ciò che ho raccontato si è consolidato, rafforzato e diventato fonte di forza e vita.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Non è stato facile mettermi in gioco e dire tutto....
ma un significato molto importante, almeno per me, dire che c'è speranza, c'è una seconda possibilità nella vita e bisogna crederci fortemente, bi sogna soprattutto volerlo.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stessa per deciderlo tra varie alternative?
il mio titolo è nato da se, subito, senza il minimo dubbio.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Io uccido
di Giorgio Faletti, mi piacciono i gialli e questo è un capolavoro, però su un'isola deserta vorrei Isabel Allende perché è una donna che ha coraggio, oltre ad essere una scrittrice straordinaria.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo tutta la vita.
In libreria entro ci sto ore, sento il profumo dei libri, li tocco con mano, li sfoglio, li metto in libreria, li riprendo negli anni, li dato tutti appena terminati, mi piace nel tempo scommettere prima di aprirli l'anno in cui li ho terminati, mi piacciono le pagine che ingialliscono e sono miei per sempre!
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non ho intrapreso la carriera da scrittrice, ho scritto per chi soffre, per chi ha bisogno di leggere e trovare la speranza, ho scritto per me, per non sentirmi sola in un momento della mia vita difficile.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non c'è mai stata l'idea di scrivere un libro.
Era un diario mio.
Il romanzo era scritto in un quaderno di mio figlio delle elementari, nascosto in fondo ad un cassetto nello studio, un segreto mio, solo mio, poi.....
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova una gioia immensa, non mi sembra tuttora vero
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mila, una collega e una cara amica.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'audiolibro, sia il mezzo migliore per chi non può…
Spero un giorno che il mio libro diventi audiolibro!