Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrtice?
Sono Elisa e vivo a Villanova del Ghebbo, un paesino nella provincia di Rovigo.
Nella vita lavoro come cuoca e allo stesso tempo vivo di passioni.
Non c'è stato un momento preciso in cui ho deciso di diventare scrittrice, negli anni la scrittura mi ha sempre accompagnata e mi ha fatto sentire libera fino a quando non ho pensato che era giunto il momento di darle un valore importante.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di getto potrei rispondere la sera, ossia il momento in cui la giornata finisce e porta con sé le nostre sensazioni.
In realtà scrivo a momenti, quando un pensiero, un'immagine o semplicemente un’emozione mi dà l’ispirazione giusta.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito ma mi piace molto Alessandro D’Avenia.
Dai suoi libri si possono trarre le risposte alle tante domande che spesso ci facciamo.
Perché è nata la sua opera?
Il mio libro I sentieri della vita nasce in un periodo particolare della mia vita, dai 13 ai 20 anni.
In quel periodo mi sono sentita spesso sola con me stessa e con i miei pensieri quando la vita non ti dà cio che vorresti, quando soffri la mancanza della persona più speciale al mondo, la mamma.
Ho iniziato a scrivere pensando che quella penna e quel foglio fossero il mio sostegno, un rifugio dove custodire il mio cuore.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Credo che il contesto in cui si vive influisca molto sulla scrittura e soprattutto sui contenuti.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è entrambe le cose.
È un’evasione dalla realtà quando sai che è l’unico modo per liberarti e per dare sfogo alle tue emozioni.
È raccontare la realtà quando in ogni testo si rivive un proprio momento, una propria emozione.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nel mio libro c’è tutta me stessa a 360 gradi.
Ci sono le mie esperienze e la mia crescita.
La mia voglia di trovare del positivo anche quando di positivo c'è n'è ben poco.
La voglia di crederci sempre e di non mollare mai.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Credo proprio di sì.
È la persona che da un volto alla copertina, mia nonna Elena, il fulcro della mia vita.
A lei devo tutto e anche se mi guarda da lassù mi ha insegnato a vivere, a lottare e a credere nei miei sogni.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Le prime lettrici sono sicuramente le mie amiche e il mio fidanzato.
Non smettono di darmi forza e di aiutarmi nella ricerca di autostima.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo niente possa ripagare quando il profumo della carta di un libro stampato.
Trovo che comunque l’ebook sia una forma di lettura evoluta, veloce e pratica per tutti.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non mi dispiace e credo possa dare i suoi frutti.