Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sono stato magistrato-P.M.- per 46 anni. Abituato, quindi, a parlare più che a scrivere. La scrittura delle requisitorie però mi ha sempre affascinato. Ho sempre tentato, formandole, uno stile ante litteram, poco convenzionale, perseguendo la differance di Derrida.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutta la mia vita professionale. Per niente quella familiare e privata.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Una operetta invece! Ma contro l’ipocrisia e la falsità degli azzecagarbugli. Ancor di più contro coloro che, giudici, pubblici ministeri o anche avvocati, perseguono nella loro professione il successo popolare, la condivisione acritica dei capi e delle organizzazioni magistratuali, ignari o dimentichi dell’ethos del giusto.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ha voluto tradurre, con immediatezza, il taglio della pubblicazione: aspirazione ad una Giustizia nella realtà chimerica ed impossibile. Tensione ideale....
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Un libro che parli di bellezza, naturale ed umana. Forse ancora da scrivere....
Ebook o cartaceo?
Nell' isola deserta, cartaceo; nel fluire nervoso della vita di oggi, ebook
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non l'ho mai deciso perché ne sono incapace. Potrei scrivere solo libri che parlino della nostra Costituzione, dello ius degli antichi e della incapacità dei più a non capirne l'anima.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non è un romanzo, ma la mesta rimembranza di una ingiustizia patita nell' indifferenza dei più e nella malvagità dei suoi artefici pur collocati negli alti scanni del potere.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un bisogno motivante solo spirituale: gratificazione per me e illusione che i pochi che vorranno leggerlo si rendano conto di un mondo di ingiustizia interrotto talvolta dalla avventura di avere trovato un giudice a Berlino. Un po’ di speranza.....
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Coloro, pochissimi, che ne hanno condiviso man mano il percorso degli avvenimenti poi raccontati....
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Tutto il bene possibile: i giovani non leggono più i nostri classici. Per non disperderli nell' incultura di massa, è uno dei veicoli di sopravvivenza della cultura, una volta che i contenuti ne siano, della cultura, il riflesso....