Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono di Buccino, l'antica Volcei, e l'hobby della scrittura ce l'ho fin da piccolo. Amo scrivere, amo leggere. Diventare scrittore è stato sempre un mio sogno. Vincere da subito qualche premio, ad oggi 108, mi ha spronato ad intensificare la mia attività letteraria.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Principalmente la sera tardi. Scrivo dalle 21,00 all'uno di notte. Spesso però scrivo anche di giorno, in auto, quando sono in vacanza e ci sono dei posti che mi ispirano.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ne ho uno in particolare.
Perché è nata la sua opera?
Per cimentarmi con il thriller e con l'erotismo, senza tralasciare problematiche sociali, in questo caso il bullismo.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Poco e niente.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per raccontare la realtà
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tanto.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mia moglie e mio figlio.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A due amici amanti della lettura e dei buoni libri.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No. Credo che il cartaceo sia insostituibile al quale non si può rinunciare.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un'ottima cosa, fermo restante che il cartaceo resti. Trovo interessante e bellissimo leggere prima il cartaceo e poi ascoltare l'audiolibro, o viceversa.